da Abel Wakaam » ven mag 11, 2018 9:11 am
da Abel Wakaam » ven mag 11, 2018 9:27 am
da Abel Wakaam » ven mag 11, 2018 9:33 am
da Abel Wakaam » ven mag 11, 2018 9:33 am
da il Duca » ven mag 11, 2018 9:40 am
da Drugo Lebowsky » ven mag 11, 2018 9:44 am
da il Duca » ven mag 11, 2018 9:46 am
da Abel Wakaam » ven mag 11, 2018 9:48 am
Drugo Lebowsky ha scritto:grazie
molto interessante
ma chi l'avrebbe mai detto?!
non si era mai sentito nominare sto bul, buhl, buèl... boh!
da aculnaig » ven mag 11, 2018 9:48 am
da Abel Wakaam » ven mag 11, 2018 9:52 am
da aculnaig » ven mag 11, 2018 10:04 am
da Abel Wakaam » ven mag 11, 2018 10:09 am
da il Duca » ven mag 11, 2018 10:11 am
aculnaig ha scritto:tra le tante cose incredibili ce ne è una che mi ha lasciato a bocca aperta: quando inizia la discesa, nei tratti più difficili (completamente disidratato e sfinito) sente la presenza di un compagno che infonde in lui la tranquillità per affrontare i passaggi più difficili... e penso immediatamente a Renato Casarotto che descrisse la stessa sensazione sul McKinley lungo "The ridge of no return".
da aculnaig » ven mag 11, 2018 10:14 am
il Duca ha scritto:aculnaig ha scritto:tra le tante cose incredibili ce ne è una che mi ha lasciato a bocca aperta: quando inizia la discesa, nei tratti più difficili (completamente disidratato e sfinito) sente la presenza di un compagno che infonde in lui la tranquillità per affrontare i passaggi più difficili... e penso immediatamente a Renato Casarotto che descrisse la stessa sensazione sul McKinley lungo "The ridge of no return".
Leggendo dei grandi alpinisti polacchi degli anni '80, la cosa è abbastanza comune in alta quota in situazioni estreme.
da wolf jak » ven mag 11, 2018 10:25 am
aculnaig ha scritto:il Duca ha scritto:aculnaig ha scritto:tra le tante cose incredibili ce ne è una che mi ha lasciato a bocca aperta: quando inizia la discesa, nei tratti più difficili (completamente disidratato e sfinito) sente la presenza di un compagno che infonde in lui la tranquillità per affrontare i passaggi più difficili... e penso immediatamente a Renato Casarotto che descrisse la stessa sensazione sul McKinley lungo "The ridge of no return".
Leggendo dei grandi alpinisti polacchi degli anni '80, la cosa è abbastanza comune in alta quota in situazioni estreme.
non lo sapevo, mi consigli qualche libro?
da valassina95 » ven mag 11, 2018 10:29 am
aculnaig ha scritto:il Duca ha scritto:aculnaig ha scritto:tra le tante cose incredibili ce ne è una che mi ha lasciato a bocca aperta: quando inizia la discesa, nei tratti più difficili (completamente disidratato e sfinito) sente la presenza di un compagno che infonde in lui la tranquillità per affrontare i passaggi più difficili... e penso immediatamente a Renato Casarotto che descrisse la stessa sensazione sul McKinley lungo "The ridge of no return".
Leggendo dei grandi alpinisti polacchi degli anni '80, la cosa è abbastanza comune in alta quota in situazioni estreme.
non lo sapevo, mi consigli qualche libro?
da Abel Wakaam » ven mag 11, 2018 10:33 am
da il Duca » ven mag 11, 2018 10:34 am
aculnaig ha scritto:il Duca ha scritto:aculnaig ha scritto:tra le tante cose incredibili ce ne è una che mi ha lasciato a bocca aperta: quando inizia la discesa, nei tratti più difficili (completamente disidratato e sfinito) sente la presenza di un compagno che infonde in lui la tranquillità per affrontare i passaggi più difficili... e penso immediatamente a Renato Casarotto che descrisse la stessa sensazione sul McKinley lungo "The ridge of no return".
Leggendo dei grandi alpinisti polacchi degli anni '80, la cosa è abbastanza comune in alta quota in situazioni estreme.
non lo sapevo, mi consigli qualche libro?
da Sbob » ven mag 11, 2018 10:51 am
Abel Wakaam ha scritto:È il secondo ottomila (dopo l’Annapurna) per indice di mortalità, ovvero rapporto tra vittime ed ascensioni tentate, con un valore che si aggira intorno al 28%, tanto da essere spesso soprannominata anche the killer mountain (la montagna assassina).
da Spartaco » ven mag 11, 2018 11:41 am
Abel Wakaam ha scritto:Messner ha raccontato più volte che, durante il bivacco in alta quota, ha passato la notte a parlare coi suoi piedi.
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