Soccorso Alpino a pagamento

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Re: Soccorso Alpino a pagamento

Messaggioda bustomail » mer set 27, 2017 5:14 am

Dopo aver letto 4 pagine di messaggi ne deduco che , ci piaccia o meno, è bene pagare un'assicurazione, anche se è palese che ciò ingrassa le già grasse compagnie assicuratrici.
Poi possiamo pure azzannarci tra noi , ma intanto non saranno i nostri messaggi a cambiare le cose.
Siamo in un paese con una buona percentuale di furbi, inutile credere nel buon senso comune, ci si rovina solo il fegato.
Meno tessere CAI, più assicurazioni ;)
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Re: Soccorso Alpino a pagamento

Messaggioda Kinobi » mer set 27, 2017 6:10 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Io sono un dipendente statale, sto nella sanità pubblica da più di vent'anni e non credo si possa dire che la "stragrande maggioranza" dei lavoratori in questo ambito siano mele marce
...

un.po.spiace che quando si parla di lavoro pubblico si sia ancora fermi a certi stereotipi da film di Alberto Sordi, o Paolo Villaggio. Ma tant'è.

Caricaturali saluti
TSdG


Sono figlio di dipendenti pubblici. E ho un dipendente in casa comunale.

Non discuto il tuo commento.
Purtroppo la percezione che si ha all'esterno, nel complesso dei dipendenti pubblici considerati in ogni dove e luogo, differisce dal tuo racconto.
I motivi sono tanti, ma la percezione è quella.

Devo altresì dire, che maggior è il numero dei dipendenti in un'azienda anche nel privato, maggiore è la percezione che si lavori poco e che le mele siano sfatte, ed al contempo, privilegiate.

Dispiace
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Re: Soccorso Alpino a pagamento

Messaggioda funkazzista » mer set 27, 2017 9:05 am

Comunque la soluzione non è far funzionare meglio il baraccone e mandare le mele marce al macero, ma mantenere il sistema com'è e scaricare i costi del baraccone e delle mele marce sugli utenti del baraccone...
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Re: Soccorso Alpino a pagamento

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mer set 27, 2017 14:56 pm

Kinobi ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Io sono un dipendente statale, sto nella sanità pubblica da più di vent'anni e non credo si possa dire che la "stragrande maggioranza" dei lavoratori in questo ambito siano mele marce
...

un.po.spiace che quando si parla di lavoro pubblico si sia ancora fermi a certi stereotipi da film di Alberto Sordi, o Paolo Villaggio. Ma tant'è.

Caricaturali saluti
TSdG


Sono figlio di dipendenti pubblici. E ho un dipendente in casa comunale.

Non discuto il tuo commento.
Purtroppo la percezione che si ha all'esterno, nel complesso dei dipendenti pubblici considerati in ogni dove e luogo, differisce dal tuo racconto.
I motivi sono tanti, ma la percezione è quella.

Devo altresì dire, che maggior è il numero dei dipendenti in un'azienda anche nel privato, maggiore è la percezione che si lavori poco e che le mele siano sfatte, ed al contempo, privilegiate.

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Sicuramente la percezione è quella: qualche sera fa ho per caso assistito a una scenetta teatrale dilettantistica, dove si metteva in scena il vecchietto che andava alle poste e trovava l'impiegato fancazzista che leggeva il corriere dello sport.

Purtroppo le rappresentazioni sociali non sono spesso aggiornate alla realtà: a quanto mi risulta le condizioni di lavoro in ambienti come le poste, le ferrovie ecc. (e anche in banca le cose sono cambiate rispetto agli anni 70/80, lì però non sono dipendenti pubblici) sono molto cambiate negli ultimi anni, ma appunto gli stereotipi sono duri a morire.

Poi nessuno mi toglie dalla testa che i casi limite dei "furbetti del cartellino" vengano particolarmente enfatizzati dalla stampa e dai tg anche per giustificare i tagli di personale e la riduzione delle risorse. Ma forse sono troppo gomblottista :mrgreen:

Malpensanti saluti
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Re: Soccorso Alpino a pagamento

Messaggioda Kinobi » mer set 27, 2017 15:27 pm

Trevixan...
Te ghè una vixion local dei impiegati pubblici.
Prova a girar.
E mentre i 5 milioni de toi conterranei, gà poko da lamentarse, el resto vede cose differenti.
E no xe sempre stereotipi.
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Re: Soccorso Alpino a pagamento

Messaggioda paul mone » mer set 27, 2017 15:39 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Sicuramente la percezione è quella: qualche sera fa ho per caso assistito a una scenetta teatrale dilettantistica


A proposito di percezione, ecco qui un'altra scenetta teatrale dilettantistica.
Da tre mesi stiamo aspettando che i giardinieri comunali vengano a tagliare rovi, arbusti, rami e compagnia che dal campo adiacente invadano il parcheggio dell'azienda. L'altro ieri ennesima richiesta telefonica, facciamo presente che sono tre mesi che attendiamo, e lo splendido impiegato comunale se ne esce con "solo tre mesi? e che urgenza c'è, guardate che qua non è mica il 118". E con questa rientro in topic con eleganza.

Ciao
paul mone
 
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Re: Soccorso Alpino a pagamento

Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mer set 27, 2017 15:50 pm

VECCHIO ha scritto:
scairanner ha scritto:
VECCHIO ha scritto:Constatazione osservando.
Il soccorso alpino a me sembra un affare di stato, mi basta vedere come è in quanti girano, e quindi è un territorio dove parecchia gente vive, mangia e pappa.


Art. 1) Costituzione e sede
Il CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO (di seguito
C.N.S.A.S.), è Sezione nazionale del Club alpino italiano (di seguito C.A.I.) dotata di
ampia autonomia organizzativa, funzionale e patrimoniale anche ai sensi dell’Art. 6,
comma 6 del D.Lgs n. 419/99.
Il C.N.S.A.S. è una libera associazione nazionale, apolitica, apartitica e senza fini di
lucro ispirata ai principi di solidarietà e fiducia reciproca tra i soci.
Il C.N.S.A.S. provvede, nell’ ambito delle competenze attribuite dalla Legge 26 gennaio
1963 n. 91 e successive modificazioni, alla vigilanza e prevenzione degli infortuni nell’
esercizio delle attività alpinistiche escursionistiche e speleologiche, al soccorso degli
infortunati o dei pericolanti e al recupero dei caduti.
La sede è fissata a Milano in Via Petrella 19.

non è che si può sempre gettare merda a tutti, ci saranno anche le mele marce, come dappertutto, ma piano con le parole.


Io non ho assolutamente voluto gettere M e non sono mai interessato a farlo.
Mi domando ogni tanto se sia una tua abitudine.
Di solito se non capisco chiedo spiegazioni.
E non puoi assolutamente dire che il soccorso alpino non sia una organizzazione parecchio ridondante e ben usata dai politici per il loro potere......poi gli statuti e i proclami fan sempre fare bella figura.
È ovvio che qualcuno di serio e impegnato ci sia altrimenti non funzionerebbe niente!
Il problema in Italia è che le mele che tu dici marce sono la stragrande maggioranza nelle strutture statali.
Posso dedurre che o sei uno statale o non hai mai avuto problemi?


io non riesco a capire se ci sei o ci fai...di sicuro il tuo/tua insegnante di italiano era uno statale scansafatiche... :mrgreen:

per il resto concordo con scairanner :wink:
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Re: Soccorso Alpino a pagamento

Messaggioda il Duca » gio apr 05, 2018 8:12 am

Ecco, questo è un caso dove farei pagare salato:

https://www.montagna.tv/cms/121640/mont ... da-lunedi/

Spero che almeno abbiano imparato che sciare a 4000m non è come farlo ai Piani di Bobbio, ma dubito.
http://www.respirodelvento.blogspot.com

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Re: Soccorso Alpino a pagamento

Messaggioda Sbob » ven apr 06, 2018 14:35 pm

Cosa succede se a chiamare il soccorso e' un terzo? Magari uno che pensa che io sia in difficolta' e chiama il soccorso, mentre sono perfettamente in grado di tornare a casa?
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Re: Soccorso Alpino a pagamento

Messaggioda mfg » ven apr 06, 2018 15:08 pm

Questa è una domanda interessante...
Molti anni fa la mia ragazza lo chiamo essendo notte e non avendo notizie
Ci eravamo persi in discesa e al buio.
Abbiamo incrociato il soccorso al parcheggio ed è finita con una pacca sulle spalle e un sorriso...
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Re: Soccorso Alpino a pagamento

Messaggioda il Duca » ven apr 06, 2018 16:29 pm

Sbob ha scritto:Cosa succede se a chiamare il soccorso e' un terzo? Magari uno che pensa che io sia in difficolta' e chiama il soccorso, mentre sono perfettamente in grado di tornare a casa?


Questo è un problema che mi sono posto anch'io.
A volte ho evitato di rimanere a bivaccare in giro, anche se poteva tornarmi comodo, per evitare che qualcuno mandasse il soccorso a cercarmi.
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