Simone Moro ...da il Giornale

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Simone Moro ...da il Giornale

Messaggioda dags1972 » lun lug 04, 2005 8:39 am

«La mia sfida impossibile alla montagna inviolata»

Fa sempre uno strano effetto sedersi sul proprio seggiolino da campeggio, appoggiare il Pc portatile sul tavolo e cominciare a scrivere. Così, lontano da tutte le comodità (anche se qua non manca nulla), dal mondo «civilizzato», dai rumori, dal rubinetto dell'acqua, considerato che qua bisogna andarsela a prendere sul ghiacciaio oppure, quando si è ai campi alti, sciogliendo neve nel padellino posto sul fornello.
La tecnologia però oggi non ha più bisogno né di cavi né di spine elettriche. Un pannello solare,

un modem satellitare ed ecco che questo mio scritto viene ricevuto, stampato su carta, e ora è sotto i vostri occhi. Vi sto scrivendo da 4103 metri di quota in una delle valli meno frequentate del Pakistan settentrionale. Non sono qua né per motivi bellici né per motivi umanitari, ma semplicemente per tentare di scalare una montagna inviolata, ancora in attesa che un uomo, fragile e tenace insieme, salga sul suo punto più panoramico.
Si chiama Batura II questo candido punto del globo terrestre,

protetto a meridione da un'ascia rocciosa verticale e a settentrione da un labirinto minaccioso di seracchi e crepacci. Non è l'unica montagna inviolata della terra, naturalmente. Ve ne sono ancora centinaia sparse un po' ovunque, ma il Batura II è la più alta di tutte. Non è stato facile scovarla, reperire le informazioni alpinistiche, la sua storia con i tentativi di salita. La logistica, al contrario, non è stata affatto complicata, dopo un rodaggio di 35 spedizioni. In pratica: richiesta di permessi governativi,contatto con una agenzia locale, invio dei materiali via cargo, trasferimenti in aereo e in auto, ingaggio dei portatori locali (52 in tutto) e arrivo, in 4 giorni, ai piedi della montagna. Il paesaggio qui attorno è di quelli che lasciano senza parole anche il più insensibile degli individui, e palpabile si vede la mano del Grande Architetto.
Per ragioni di visto governativo ho dovuto sbrigare in autonomia queste mansioni logistiche. Il mio compagno di scalata americano ha infatti avuto dei rallentamenti dovuti a motivi burocratici ed è giunto al campo base solo ieri.

Sono rimasto più di una settimana da solo con un cuoco pakistano che parla un inglese tentennante. Così ho passato le giornate a effettuare «ricognizioni» e a gustarmi alcune cime minori o semplicemente camminando lungo le lingue secondarie del ghiacciaio Baltar. È stato un bel regalo della sorte questa settimana di solitudine e silenzi. Certo mediata dal fatto che restando in contatto con voi non ho avuto la sensazione di essere un Robinson Crusoe o un Cristoforo Colombo. Mi sento però più Simone Moro e ascolto quella parte del mio intimo che troppo spesso giace silenziosa nella cantina del mio rocambolesco quotidiano.

Qui al campo base e sulla montagna i ritmi sono scanditi dalla luce del giorno e dalle tenebre della notte, dalle fame, dalla meteo, dalle condizioni del ghiaccio. Si torna ad essere animali e, seppure con un computer, comodi al campo base o con in mano una piccozza iper tecnologica, ci si rende conto che, una volta in azione, si è sempre soli davanti alla montagna. Questa scalata, indipendentemente dall'epilogo, non cambierà certo il destino del mondo, ma solo una piccola parte della mia vita.
Sarà comunque un altro momento in cui mi sarò sentito terribilmente vivo e felice.
tanti saluti e buone salite a tutti
Alberto Giacomo Letizia Elena e Daniele
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Messaggioda red » lun lug 11, 2005 9:53 am

putroppo la spedizione è finita, ecco l'ultimo messaggio spedito da Simone:

Spedizione Finita......!!!
Nel giorno in cui è arrivata la cima del Batokschi 6050 m dopo 3 giorni di scalata in stile alpino e sempre slegati lungo una cresta affilata e... pericolosa, è iniziata la discesa per un itinerario diverso e molto impegnativo. Lunghissimi tratti in Piolet traction, appesi alle punte dei ramponi e alle lame delle piccozze con pericolo altissimo di valanghe. Obbligo era essere il più veloci possibili.
In 3 ore riuscivo ad essere alla base della parete salvo, trovando la via di discesa tra un labirinto di seracchi e crepacci. Joby purtroppo non riusciva ad essere altrettanto veloce e fortunato e a 300 metri dalla fine della discesa veniva travolto da una valanga.......
La walky talky che avevamo come dotazione individuale si mise in collegamento quando io ero al campo base a sorseggiare una bibita fresca: "Simone, sono stato travolto da una valanga...sono vivo...ma penso di avere un'anca rotta...." silenzio.. " non so come ho fatto ad uscire vivo da quella tremenda valanga".
Io ero al telefono satellitare in quel momento e realizzai dopo qualche secondo il significato di quelle parole... Scattò subito l'operazione di soccorso portata a termine magistralmente dal cuoco Didar e poi aiutato da Karim ed dal sottoscritto accorsi sul luogo dell'incidente. Era notte fonda quando stremati raggiungemmo tutti e quattro il campo base sorreggendo Joby che agonizzava ad ogni passo. Durante quella marcia io effettuai già le telefonate satellitari all'agenzia Adventure Tour Pakistan per richiedere l'elicottero di soccorso che magistralmente è atterrato oggi alle 12:20 al campo base per trarre in salvo Joby accompagnato dal sottoscritto. Nel tardo pomeriggio i primi accertamenti sembrano escludere fratture, ma restano ematomi e difficoltà di movimento della gamba sinistra.
La spedizione è dunque finita in anticipo, con due cime raggiunte ed una via nuova. E' mancato però il risultato più importante ed ambito ossia la cima del Batura 2. Poteva però mancare un componente della spedizione se la sorte non ci avesse sorriso.....
Voglio ringraziare Ashraf Aman e tutto lo staff della sua agenzia (in particolare Essar e Neiknam) per le acrobazie "diplomatiche" rapidissime che hanno mosso la macchina militare che ha permesso l'invio dell'elicottero. Ringrazio Dio per l'epilogo di questa avventura.....

tratto da http://www.simonemoro.com/scheda.asp?Id ... ione=21293

cosa aggiungere: per fortuna sia Joby che Simone sono sani e salvi.
buon rientro
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