....bravo Roberto

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

....bravo Roberto

Messaggioda gug » ven feb 11, 2005 15:46 pm

Ho ricevuto l'ultimo numero dell'Appennino e ho letto l'articolo di Roberto sulla via di quest'estate in ricordo di Marco Sordini.
Per i tanti che non lo ricevono volevo riportare l'ultimo paragrafo dell'articolo.

Roberto ha scritto: "E' fatta, ho salito la via in giornata. Ora che sono sulla via della discesa so perchè l'ho fatto, non per il piacere in se stesso, ma per il piacere di averlo fatto, di sapere che l'ho voluto e l'ho saputo fare...e che non dovrò più farlo."


Mi hanno colpito e mi sono piaciute queste righe perchè abbiamo parlato tante volte del perchè si vanno a fare vie impegnative in montagna, spesso preoccupandosi e trovando piacere solo quando la via era finita, e mi sembra che quì è espressa benissimo la risposta.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda gug » lun feb 14, 2005 10:09 am

:( :cry: ...peccato: pensavo che queste righe sarebbero state l'ispirazione per qualche bella discussione.
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Messaggioda dema » lun feb 14, 2005 14:08 pm

gug ha scritto::( :cry: ...peccato: pensavo che queste righe sarebbero state l'ispirazione per qualche bella discussione.


non abbiamo colto il tuo spirito poetico...ma ora faccio uno sforzo e provo a seguire la scia :?

la frase non mi piace, ma è tremendamente vera
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Re: ....bravo Roberto

Messaggioda Roberto » lun feb 14, 2005 19:20 pm

gug ha scritto:Ho ricevuto l'ultimo numero dell'Appennino e ho letto l'articolo di Roberto sulla via di quest'estate in ricordo di Marco Sordini.
Per i tanti che non lo ricevono volevo riportare l'ultimo paragrafo dell'articolo.

Roberto ha scritto: "E' fatta, ho salito la via in giornata. Ora che sono sulla via della discesa so perchè l'ho fatto, non per il piacere in se stesso, ma per il piacere di averlo fatto, di sapere che l'ho voluto e l'ho saputo fare...e che non dovrò più farlo."


Mi hanno colpito e mi sono piaciute queste righe perchè abbiamo parlato tante volte del perchè si vanno a fare vie impegnative in montagna, spesso preoccupandosi e trovando piacere solo quando la via era finita, e mi sembra che quì è espressa benissimo la risposta.


Ti ringrazio per l'apprezzamento, sono contento che la mia frase trasmetta quello che intendevo in modo chiaro.

Il quesito è sempre lo stesso: perché ci si imbarca in avventure che ci portano vicino al limite della razionalità; per quale motivo ci mettiamo alla prova con salite che non ci trasmettono alcun piacere nella loro effettuazione, ma solo soddisfazione alla fine della fatica.

Tutte le volte che mi coinvolgo in un'esperianza simile, specie se sono solo, questa domanda mi ronza nel cervello, mentre continuo a ricacciare l'idea di buttare giù una corda e svignarmela, salgo con la consapevolezza che sto faticando senza un vero motivo razionale, senza alcuna sensazione di piacere; perché non vi può provare piacere nel faticare come una bestia, rischiado di farsi molto male.
Mi ritrovo poi, in discesa e, ancor di più, al sicuro nel rifugio o in tenda, a ripercorrere la salita e sentire la soddisfazione di essere stato all'altezza, di aver superato il momento della tentazione alla rinuncia, di aver portato a termine il progetto. Mi sento piacevolmente appagato, anche se questo non mi è sufficente a calmare i miei istinti masochistici e già penso alla prossima prova.
Perchè tali salite non sono altro che prove a cui ci si sottomette, nella vana ricerca di sentire che si vale qualcosa, che si ha un motivo per vivere questa vita.

Ovvio che queste considerazioni sono personali, chissà quali reconditi motivi avete voi.... quali?
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Re: ....bravo Roberto

Messaggioda grizzly » lun feb 14, 2005 21:35 pm

Roberto ha scritto: Ovvio che queste considerazioni sono personali, chissà quali reconditi motivi avete voi.... quali?


Bo? forse è tattile? accarezzare il granito, sentir morder le scarpette, su gradi facili, alla portata mia? oppure è anche visiva, quale spettacolo l?alba che arriva sulle cime, o il tramonto, o il camoscio che fugge sui dirupi e guarda stupito tu che arranchi? certo è fatica e sveglie all?alba ghiacciata? ma sul momento non è così sentita? è sempre lieve.
C?è l?apprensione, il rischio calcolato mai abbastanza, che alimenta un po? di sgomento? forse piacevole?
Poi c?è anche il ghiaccio? sentir la picca mordere, tirare e fare il passo? piantare i ramponi? avanzare veloce su qualcosa di assolutamente liscio? bellissimo.
Son piaceri fisici, di gesti, odori, sapori.
C?è anche la storia certo. Il ripetere la tale via. Sapere chi l?ha aperta, quando, come? conoscere gli aneddoti, i pareri, le impressioni d?altri.
E poi c?è il raccontare e il sentir raccontare al rifugio, con le gambe sotto il tavolo e un bicchiere? nient?altro?
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Re: ....bravo Roberto

Messaggioda gug » mar feb 15, 2005 19:17 pm

Roberto ha scritto:Ovvio che queste considerazioni sono personali, chissà quali reconditi motivi avete voi.... quali?


Per me sicuramente esiste il piacere di fare delle belle vie, esposte e su bella roccia. Il piacere di arrampicare.
Ma c'è anche la componente che esprime Roberto, dato che altrimenti non andrei a cercare vie in montagna, magari con protezioni da verificare, con accessi lunghi e discese scomode.

Quando lo faccio è perchè sono attratto dalla fama della via e dalla possibilità di mettermi alla prova e in questo mi ritrovo in quella frase. Quante volte sono andato a fare una via con lo stomaco in subbuglio peggio che per un esame e poi sui passi chiave penare e avere paura, non divertirsi neanche un pò in quei momenti, ma poi arrivare in sosta soddisfatti e felici e non riuscire a capire esattamente perchè.

Naturalmente le varie componenti sono presenti tutte e in alcuni prevale una, in altri quell'altra. Per Roberto questa componente è sicuramente forte e maggiore che in me, ad esempio, ma la cosa che mi ha colpito è il riuscire finalmente ad esprimerla in maniera efficace.
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Messaggioda Roberto » mar feb 15, 2005 20:28 pm

Ci sono due livelli di approccio alla scalata, uno di puro picere arrampicatorio e laltro di ingaggio.
Il primo modo è quello dove si sceglie una via ampiamente alla propria portata, in ambiente "sereno", dove la scalata è finalizzata al gusto di farla.
Il secondo modo è invece stressante, teso alla realizzazione di un progetto ardito, intensamente voluto ma sofferto, sia per le implicazioni psicologiche (fifa), che fisiche (fatica).
In questo caso, la lotta con se stessi, sulla decisione di partire o no, è sentita, ma la voglia di realizzare una salita sognata e progettata è tale da superare questi tentennamenti.
Questo non allevia l'ansia della salita e il desiderio di essere fuori al più presto è proporzionale allo stress della scalata. Poi bilanciato dalla gratificazione di avercela fatta e dal sintomatico fatto, di essere felici di essersi messi alle spalle la salita, di non doverci più tornare.
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Messaggioda pietrorrrago » ven feb 18, 2005 13:28 pm

Certo che siamo una strana coppia tu ed io Roberto. 8O

Chiassà come facciamo ad andare d'accordo ?

Tu l'eterno insoddisfatto (pur avendo tutto); io l'eterno appagato (pur non avendo nulla).

Tu sempre scontento di se stesso e delle tua vita (senza motivo); io in pace con me stesso (pur essendo un fallito).

Tu che vivi il rapporto con la montagna come un conflitto, in lotta con la voglia di salire e il desiderio che finisca tutto, con poca gioia; io che lo vivo come un piacere fisico, di tatto, vista, odorato e fantasia, sempre una gioia e vorrei durasse sempre.

Tu che in ogni caso non molli, arrivi fino in fondo; io che quando il gioco non mi piace più butto la corda e torno a casa.

Probabilmente ognuno di noi due ha radicalizzato e portato all'estremo le componenti di cui parlava Gug, ognuno la sua.

Forse la cosa giusta stà nel mezzo; fra te e me.

Ma in fin dei conti non lo credo del tutto (non per me almeno).

Vivo bene così, mi piacerebbe avere le tue capacità, i tuoi successi, ma non sarei disposto a rinunciare alla serenità e felicità che ho per averle.


Ma forse tutto questo è solo un castello di parole per giustificare la mia pippaggine e legittimarla a me stesso (bah ! chi lo sà). :?
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Messaggioda Roberto » ven feb 18, 2005 13:39 pm

pietrorrrago ha scritto:Certo che siamo una strana coppia tu ed io Roberto. 8O

Chiassà come facciamo ad andare d'accordo ?

Tu l'eterno insoddisfatto (pur avendo tutto); io l'eterno appagato (pur non avendo nulla).

Tu sempre scontento di se stesso e delle tua vita (senza motivo); io in pace con me stesso (pur essendo un fallito).

Tu che vivi il rapporto con la montagna come un conflitto, in lotta con la voglia di salire e il desiderio che finisca tutto, con poca gioia; io che lo vivo come un piacere fisico, di tatto, vista, odorato e fantasia, sempre una gioia e vorrei durasse sempre.

Tu che in ogni caso non molli, arrivi fino in fondo; io che quando il gioco non mi piace più butto la corda e torno a casa.

Probabilmente ognuno di noi due ha radicalizzato e portato all'estremo le componenti di cui parlava Gug, ognuno la sua.

Forse la cosa giusta stà nel mezzo; fra te e me.

Ma in fin dei conti non lo credo del tutto (non per me almeno).

Vivo bene così, mi piacerebbe avere le tue capacità, i tuoi successi, ma non sarei disposto a rinunciare alla serenità e felicità che ho per averle.


Ma forse tutto questo è solo un castello di parole per giustificare la mia pippaggine e legittimarla a me stesso (bah ! chi lo sà). :?
Non so, forse non siamo così diversi come sembra, forse è diverso solo il modo di reagire al corso della vita.... forse.
Certo è che tu ti mascheri molto più di me, nascondi sotto un perenne buon umore i tuoi casini. Forse è proprio quì la vera differenza tra noi: io non mi faccio scrupolo di comunicare le mie ansie, tu hai un forte ritegno e pudore verso i tuoi sentimenti.
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Messaggioda aculnaig » ven feb 18, 2005 14:02 pm

Roberto ha scritto:
pietrorrrago ha scritto:Certo che siamo una strana coppia tu ed io Roberto. 8O

Chiassà come facciamo ad andare d'accordo ?

Tu l'eterno insoddisfatto (pur avendo tutto); io l'eterno appagato (pur non avendo nulla).

Tu sempre scontento di se stesso e delle tua vita (senza motivo); io in pace con me stesso (pur essendo un fallito).

Tu che vivi il rapporto con la montagna come un conflitto, in lotta con la voglia di salire e il desiderio che finisca tutto, con poca gioia; io che lo vivo come un piacere fisico, di tatto, vista, odorato e fantasia, sempre una gioia e vorrei durasse sempre.

Tu che in ogni caso non molli, arrivi fino in fondo; io che quando il gioco non mi piace più butto la corda e torno a casa.

Probabilmente ognuno di noi due ha radicalizzato e portato all'estremo le componenti di cui parlava Gug, ognuno la sua.

Forse la cosa giusta stà nel mezzo; fra te e me.

Ma in fin dei conti non lo credo del tutto (non per me almeno).

Vivo bene così, mi piacerebbe avere le tue capacità, i tuoi successi, ma non sarei disposto a rinunciare alla serenità e felicità che ho per averle.


Ma forse tutto questo è solo un castello di parole per giustificare la mia pippaggine e legittimarla a me stesso (bah ! chi lo sà). :?
Non so, forse non siamo così diversi come sembra, forse è diverso solo il modo di reagire al corso della vita.... forse.
Certo è che tu ti mascheri molto più di me, nascondi sotto un perenne buon umore i tuoi casini. Forse è proprio quì la vera differenza tra noi: io non mi faccio scrupolo di comunicare le mie ansie, tu hai un forte ritegno e pudore verso i tuoi sentimenti.


E dovresti avere anche un po' di pudore per la faccia che ti ritrovi!! COPRI ANCHE QUELLA ! :lol:

PS fallito?? Un uomo che oggi si può definire sereno secondo me è arrivato!!

Dico anche il motivo principale per cui ho smesso d'arrampicare...mi sono accorto che stavo prendendo la strada di Roberto (vabbè...un esempio a caso :lol: ) ossia che dovevo vincere le difficoltà, provare a me stesso fino dove sarei arrivato....da qui trarre soddisfazione e sentirmi grande.
Ma come accade spesso (e l'ho scoperto al matrimonio) quando hai una meta così attraente quale è la sfida con la montagna, non vedi cosa c'è attorno a te e tiri diritto...perdendo qualcosa? Dipende.
Nel mio caso si.
Mi sono accorto di quanto mancassi ai miei amici, delle cose che avrei potuto fare assieme a loro, di quelle che mi sono perso andando in montagna, quelle che avrei potuto realizzare riprendendo le mie vecchie passioni.
Questo devo dire che è il perido + felice della mia vita...devo dire che mai neanche su una vetta o toccando una catena ho sentito tanta pace e serenità.

Forse tutto questo non ha nulla a che vedere con il topic, ma volevo dirlo e non mi andava di aprire un nuovo 3d.
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Messaggioda Roberto » ven feb 18, 2005 14:12 pm

aculnaig ha scritto:
Roberto ha scritto:
pietrorrrago ha scritto:Certo che siamo una strana coppia tu ed io Roberto. 8O

Chiassà come facciamo ad andare d'accordo ?

Tu l'eterno insoddisfatto (pur avendo tutto); io l'eterno appagato (pur non avendo nulla).

Tu sempre scontento di se stesso e delle tua vita (senza motivo); io in pace con me stesso (pur essendo un fallito).

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Tu che in ogni caso non molli, arrivi fino in fondo; io che quando il gioco non mi piace più butto la corda e torno a casa.

Probabilmente ognuno di noi due ha radicalizzato e portato all'estremo le componenti di cui parlava Gug, ognuno la sua.

Forse la cosa giusta stà nel mezzo; fra te e me.

Ma in fin dei conti non lo credo del tutto (non per me almeno).

Vivo bene così, mi piacerebbe avere le tue capacità, i tuoi successi, ma non sarei disposto a rinunciare alla serenità e felicità che ho per averle.


Ma forse tutto questo è solo un castello di parole per giustificare la mia pippaggine e legittimarla a me stesso (bah ! chi lo sà). :?
Non so, forse non siamo così diversi come sembra, forse è diverso solo il modo di reagire al corso della vita.... forse.
Certo è che tu ti mascheri molto più di me, nascondi sotto un perenne buon umore i tuoi casini. Forse è proprio quì la vera differenza tra noi: io non mi faccio scrupolo di comunicare le mie ansie, tu hai un forte ritegno e pudore verso i tuoi sentimenti.


E dovresti avere anche un po' di pudore per la faccia che ti ritrovi!! COPRI ANCHE QUELLA ! :lol:

PS fallito?? Un uomo che oggi si può definire sereno secondo me è arrivato!!

Dico anche il motivo principale per cui ho smesso d'arrampicare...mi sono accorto che stavo prendendo la strada di Roberto (vabbè...un esempio a caso :lol: ) ossia che dovevo vincere le difficoltà, provare a me stesso fino dove sarei arrivato....da qui trarre soddisfazione e sentirmi grande.
Ma come accade spesso (e l'ho scoperto al matrimonio) quando hai una meta così attraente quale è la sfida con la montagna, non vedi cosa c'è attorno a te e tiri diritto...perdendo qualcosa? Dipende.
Nel mio caso si.
Mi sono accorto di quanto mancassi ai miei amici, delle cose che avrei potuto fare assieme a loro, di quelle che mi sono perso andando in montagna, quelle che avrei potuto realizzare riprendendo le mie vecchie passioni.
Questo devo dire che è il perido + felice della mia vita...devo dire che mai neanche su una vetta o toccando una catena ho sentito tanta pace e serenità.

Forse tutto questo non ha nulla a che vedere con il topic, ma volevo dirlo e non mi andava di aprire un nuovo 3d.
Non nego che la scalata è una parte importante della mia vita, ma non mi sento di aver trascurato qualcosa per essa. Anche io mi sono sposato ed ho amici, oltre a questo ho una figlia ed il lavoro, altre passioni.
Vivo l'alpinismo come uno dei motivi per i quali sono sulla terra, ma non l'unico.
Sul fatto di sentirsi presi dal desiderio coatto di migliorarsi, superare i propri limiti, cercare soddisfazioni crescenti, credo che sia la molla dell'esistenza umana, ciò che ci ha fatto diventare quello che siamo e ci continua a far "crescere", nel bene e nel male, sia nel lavoro come nello sport, nel tempo libero nello svaccamento e così via.... cercare di migiorarsi è normale!
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Messaggioda aculnaig » ven feb 18, 2005 14:16 pm

No ma aspetta Roberto, non volevo giudicarti.
Ti ho preso come esempio perchè eri tu il soggetto, anche come capacità alpinistiche sono anni luce da te.
Intendevo che stavo vivendo l'arrampicata come capita a te, poi quello che ne consegue dipende dalla persona ovviamente.
Non esiste il modo giusto e quello sbagliato.

E' ovvio che cercare di migliorarsi sia positivo, ma che c'entra?
Ultima modifica di aculnaig il ven feb 18, 2005 14:28 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Roberto » ven feb 18, 2005 14:24 pm

aculnaig ha scritto:No ma aspetta Roberto, non volevo giudicarti.
Ti ho preso come esempio perchè eri tu il soggetto, anche come capacità alpinistiche sono anni luce da te.

E' ovvio che cercare di migliorarsi sia positivo, ma che c'entra?
Il senso del tuo post era chiaro: sentivi di essere preso dall'ansia di migiorare ed avere successi con la scalata e ciò lo avvertivi come un privarsi di altre cose, per te altrettanto importanti.
Hai cambiato un po il tuo modo di vivere, hai fatto delle scelte....insomma: ti sei sposato!
Secondo me, per te l'arrampicata e l'alpinismo, sono importanti ma non al punto di influire sullo scorrimento della tua vita ed hai scelto di mollare un po, non del tutto, ma un po.
Io non la penso così, per me l'alpinismo è più importante che per te e non mollo.
Tutto quì!
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Messaggioda aculnaig » ven feb 18, 2005 14:34 pm

Roberto ha scritto:
aculnaig ha scritto:No ma aspetta Roberto, non volevo giudicarti.
Ti ho preso come esempio perchè eri tu il soggetto, anche come capacità alpinistiche sono anni luce da te.

E' ovvio che cercare di migliorarsi sia positivo, ma che c'entra?
Il senso del tuo post era chiaro: sentivi di essere preso dall'ansia di migiorare ed avere successi con la scalata e ciò lo avvertivi come un privarsi di altre cose, per te altrettanto importanti.
Hai cambiato un po il tuo modo di vivere, hai fatto delle scelte....insomma: ti sei sposato!
Secondo me, per te l'arrampicata e l'alpinismo, sono importanti ma non al punto di influire sullo scorrimento della tua vita ed hai scelto di mollare un po, non del tutto, ma un po.
Io non la penso così, per me l'alpinismo è più importante che per te e non mollo.
Tutto quì!


Si può darsi.
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Messaggioda dema » ven feb 18, 2005 14:44 pm

io temo il momento quando anche per me verrà la necessità di una scelta :?
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Messaggioda aculnaig » ven feb 18, 2005 14:46 pm

dema ha scritto:io temo il momento quando anche per me verrà la necessità di una scelta :?


Anche io lo temevo e quasi stavo per compromettere il rapporto con mia moglie, poi è arrivato in maniera del tutto naturale.


.....Mi drogo 8) :lol: :lol:
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Messaggioda Feo » ven feb 18, 2005 14:50 pm

aculnaig ha scritto:...
Mi sono accorto di quanto mancassi ai miei amici, delle cose che avrei potuto fare assieme a loro, di quelle che mi sono perso andando in montagna, quelle che avrei potuto realizzare riprendendo le mie vecchie passioni.
...


Animalaccio da discoteca 8O
:lol: :lol:
p.s. quando passi da Bologna?
Feo c'è! ... o ci fa?
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Messaggioda aculnaig » ven feb 18, 2005 14:56 pm

Feo ha scritto:
aculnaig ha scritto:...
Mi sono accorto di quanto mancassi ai miei amici, delle cose che avrei potuto fare assieme a loro, di quelle che mi sono perso andando in montagna, quelle che avrei potuto realizzare riprendendo le mie vecchie passioni.
...


Animalaccio da discoteca 8O
:lol: :lol:
p.s. quando passi da Bologna?


Che che discoteca sei matto? Vuoi che mi lincino??
:lol:
Bhè dunque saremmo dovuti venire questo we ma Sara ha un problema con suo padre.
Mmmmm...appena so qualcosa ti faccio un fischio...che devo anche sculacciarti!! Ho letto sul forum che non hai cambiato lavoro!! :evil: :evil:
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Messaggioda pietrorrrago » ven feb 18, 2005 14:59 pm

x Roberto

Non credo di mascherare i miei sentimenti e nemmeno di averne pudore, semplicemente ho rimodellato la scala dei valori in funzione di una visione che mi porta a mettere in cima alla piramide i rapporti umani (minchia questa l'ho già sentita 8O :( ), forse lo faccio inconsciamente perchè è una cosa che mi riesce bene e quindi diventa più facile raggiungere l'obbiettivo (se mi prefiggessi di diventare il primo Papa donna sarebbe un pò più difficile :wink: ).

I miei casini, i fallimenti "materiali" non li nascondo sotto il buon umore ma semplicemente non sono un problema (per me), il fatto di vedere la casa di Kenzo, bellissima, e pensando che io vivo in uno sgabuzzino non mi provoca nessun malessere ne rimpianto, sono felice per Enzo che vive in un bel posto ma le mie esigenze sono altre ed essendo soddisfatte non mi pesa la mancanza del superfluo.

Penso che per te non sia un problema il fatto che non possiedi un aereo, non ne hai bisogno quindi ...

La voglia di migliorare c'è l'ho anchio eccome ma è focalizzata sugli amici, le persone che ho intorno e comunque non le permetto mai di diventare ansia, faccio tutto il mio meglio nelle cose in cui mi imbarco ma sempre consapevole che potrei anche non riuscire e dando quindi importanza più al percorso per raggiungere un obbiettivo che l'obbiettivo stesso.

Facendo così anche quando non riesco in un progetto, se il percorso è stato positivo, poco importa il fallimento.

Ovvio che questa è una visione personale e applicabile solo a me stesso ma, con me, da ottimi risultati.

E' anche vero che la nostra mente crea schemi per filtrare la realta che ci circonda in modo da farci soffrire meno; forse tutto il mio atteggiamento è una bugia verso me stesso per potermi dire "... nonostante tutto non sei così male ..." ma sembra funzionare, quindi ...

x Gianni

son contento di quello che scrivi ma.....

sei lo stesso uno stronzone

non ci pensi ai nostri cuoricini infranti ??? :evil: :evil:
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Messaggioda aculnaig » ven feb 18, 2005 15:02 pm

Chi c***o è gianni?? ti sei dimenticato il mio nome brutto nano rachitico :evil: :evil:
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