morto free climber 27enne

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Re: Rischio oggettivo e soggettivo

Messaggioda Enzolino » mar mag 17, 2005 9:17 am

c.caio ha scritto:... dovrebbero essere rispettati dei parametri base, che sono quelli che evitano voli fino a terra o su cengie pericolose. Sono anche daccordo che a prosteriori si possa trovare qualche cosa che non quadra in una via e allora, secondo me, si deve contattare chi l'ha chiodata per parlarne... ci mancherebbe solo piu' che ognuno si metta a correggere le vie degli altri... ma sai che caos??????
Ma fammi il piacere dai....
:lol: :lol: :lol:
Infine ribadisco il concetto che di roccia se ne trova in abbondanza, ce n'e' vermanete tantissima in giro, e la maggioranza della roccia presente (per fortuna) non e' attrezzata... Quindi nessuno e' obbligato a ripetere una via e se non piace la chiodatura se ne fa un altra, non e' pensabile stare a modificare le protezioni ad personam. C.
:D
Beh ... allora in linea di massima siamo d'accordo :wink: ... resta il fatto che quando attrezzo una via mi assumo anche delle responsabilita' in termini di valorizzazione della roccia.
Forse dove vivi tu e' vero ma in generale non e' vero che roccia ce n'e' in abbondanza. Questo spiega perche' in varie falesie in Europa esistono etiche diverse. In alcune zone non puoi neanche spittare, in altre non puoi neanche usare nuts e friends ma solo cordini e fittoni, in altre se piazzi fittoni o spit lo devi fare dal basso.
A me e' capitato di salire vie in stile trad o free-solo che in seguito son state spittate senza dirmi nulla. Ma non ho sollevato nessuna contestazione perche' a mio avviso era un modo migliore per valorizzare quella linea.
Insomma, ogni tanto un po' di buon senso relativo alle circostanze non guasta ...

Ciao :wink:

Lorenzo
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Re: Rischio oggettivo e soggettivo

Messaggioda HappyFra » mar mag 17, 2005 9:33 am

Enzolino ha scritto:
c.caio ha scritto:... dovrebbero essere rispettati dei parametri base, che sono quelli che evitano voli fino a terra o su cengie pericolose. Sono anche daccordo che a prosteriori si possa trovare qualche cosa che non quadra in una via e allora, secondo me, si deve contattare chi l'ha chiodata per parlarne... ci mancherebbe solo piu' che ognuno si metta a correggere le vie degli altri... ma sai che caos??????
Ma fammi il piacere dai....
:lol: :lol: :lol:
Infine ribadisco il concetto che di roccia se ne trova in abbondanza, ce n'e' vermanete tantissima in giro, e la maggioranza della roccia presente (per fortuna) non e' attrezzata... Quindi nessuno e' obbligato a ripetere una via e se non piace la chiodatura se ne fa un altra, non e' pensabile stare a modificare le protezioni ad personam. C.
:D
Beh ... allora in linea di massima siamo d'accordo :wink: ... resta il fatto che quando attrezzo una via mi assumo anche delle responsabilita' in termini di valorizzazione della roccia.
Forse dove vivi tu e' vero ma in generale non e' vero che roccia ce n'e' in abbondanza. Questo spiega perche' in varie falesie in Europa esistono etiche diverse. In alcune zone non puoi neanche spittare, in altre non puoi neanche usare nuts e friends ma solo cordini e fittoni, in altre se piazzi fittoni o spit lo devi fare dal basso.
A me e' capitato di salire vie in stile trad o free-solo che in seguito son state spittate senza dirmi nulla. Ma non ho sollevato nessuna contestazione perche' a mio avviso era un modo migliore per valorizzare quella linea.
Insomma, ogni tanto un po' di buon senso relativo alle circostanze non guasta ...

Ciao :wink:

Lorenzo


Ovviamente su un tema di questo genere esistono un numero infinito di aree grigie dove è difficile tirare regole generali e dovrebbe prevalere il buon senso. Come ho già scritto in un altro topic, anche a me è successo di aprire dei tiri chiodati in modo particolarmente severo e poi ritrovarmeli trasformatoi in una scala di spit, e non mi sono messo a fare casino. Se avessi aperto una via in free solo e poi la ritrovassi spittata?... Ci sono delle vecchie vie di Guerini a Pradello che hanno seguito questo destino, e lui ai tempi, secondo me giustamente, se n'era lamentato. Con tutta la roccia che c'é in giro, salvare qualche metro quadrato per rispetto a chi faceva nel 1980 il 6c scalando dal basso con i nut non mi sembra improponbile. E in ogni caso questo è un caso volutamente estremo. Per quanto ne so io, il 99% dei casi di aggiunta di spit su vie esistenti riguardano situazioni in cui il primo chiodatore ha spittato lungo e qualcuno che voleva salire senza rischiare un volo troppo lungo ha aggiunto degli spit intermedi. Il che, a mio parere, è quasi sempre sbagliato.
Ogni problema complesso ammette almeno una soluzione semplice. Sbagliata.


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Messaggioda Aldino » mar mag 17, 2005 11:06 am

Sarebbe interessante fare una statistica...
Secondo me su 100 incidenti in falesia, 50 succedono per errori dell'assicuratore, 30 per errori del volatore, 10 per colpa dell'attrezzatura e 10 per pura sfiga.
Se questo è vero, meglio intervenire sull'assicuratore, no?
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Re: Rischio oggettivo e soggettivo

Messaggioda biemme » mar mag 17, 2005 11:33 am

c.caio ha scritto:
brixia11 ha scritto:Però se x quel "buon senso" uno valuta che manchi oggettivamente sufficiente sicurezza, e decide di aggiungere protezione, chi valuta se ne ha diritto o no? Ritorniamo all'opinabile ed al soggettivo.
.


Se aggiungi delle protezioni asportabili (vedi friend, nut o simili) accomodati pure, ma se ti permettessi di salire con il trapano ad aggiungere spit ad una via attrezzata da altri faresti una cosa inammissibile e questo porterebbe a bricolare una via a seconda del "buon senso" di ogni persona che intende ripeterla.
Torniamo all'opinabile e al soggettivo?... ma vogliamo mettere dei punti fermi ad una discussione o vale tutto? Vogliamo per lo meno dire che chi chioda una via ha qualche "diritto" (termine usato da te) in piu' rispetto a chi la sale oppure ognuno e' libero di modificarsela a proprio piacimento e "buon senso"? Secondo te uno si fa un mazzo cosi' per attrezzare una via affinche' arrivi il primo fenomeno di turno che decide quante protezioni avere, dove averle, dove metterle ecc.ecc.?
Ripeto... fermo restanti quei gia' citati parametri di sicurezza, il resto lo decide chi attrezza una via e se non ti convince la chiodatura ne fai un' altra, oppure cambi zona...c'e' poco da stare a sindacare. L'arrampicata non e' una attivita' obbligatoria, non paghi le tasse per avere un servizio e quindi prendi quello che c'e' senza fare troppo il pretenzioso.
Vuoi una falesia con le vie chiodate ogni 150cm? Nessun problema credo... prenditi un trapano, un bel po' di tempo libero, tutto il materiale necessario e chiodati le tue vie... nessuno se ne lagnera' e probabilmenti verranno in tanti. Chi vuole vie chiodate in altro modo andra' altrove e non verra' ad allungarti le protezioni.
Semplice no?
C.


Innanzitutto desidero incorniciare e sottoscrivere quanto sopra affermato da c.caio (e concordo anche sui precedenti interventi).

Un mio caro amico, socio abituale in arrampicata e in apertura, con esperienza da vendere in attrezzatura e messa in sicurezza di vie medio-facili (le più difficili da attrezzare) in italia e all?estero, ama ripetere : ?la via di falesia non deve essere spittata né corta né lunga, deve essere spittata giusta?. Il che significa che si possono aprire vie sicure con protezioni distanti, e vie mortali anche se con protezioni vicine, cosa che può capitare quando, come giustamente osserva c.caio, manca anche solo uno dei parametri fondamentali della sicurezza (che non significa solo e necessariamente piazzare protezioni ombellicali).

Questo famoso buon senso, che brixia ama sbandierare a dx e sx (caro brixia, sul tuo "saggio" chilometrico, per me molto opinabile in parecchi punti, non sono volutamente intervenuto solo perchè mi sarebbe apparso irriverente e OT rispetto al titolo e all'oggetto di questo topic), scompare nel momento in cui chiunque si sente in diritto di aggiungere una protezione là dove ritiene che ?oggettivamente? (?) manchi sufficiente sicurezza : questo significherebbe, ad esempio, che su vie di calcare tagliente (san vito lo capo, sperlonga, masua, ecc.) la sicurezza ?oggettiva? richiederebbe uno spit ogni metro.

Significa, ancora, che si ha molta voglia di fare (e soprattutto di parlare) delle vie che tutti troviamo già lì sul posto, belle, pronte e chiodate, magari per il solo gusto di criticarne la chiodatura (e magari aggiungendo anche uno spittino dove ci caghiamo un poco sotto), piuttosto che comprarsi un trapano, spendere centinaia di euro in fix, fittoni, resine, pomponi, scovolini, batterie, chiavi, chiavistelli, ecc., sudare e mangiarsi un bel po? di polvere, investire un weekend per tracciare un sentiero d?accesso nella giungla, fare pulizia e disgaggi (e lì sì che ti prendi bei rischi ?oggettivi?!!), farti 2-3 giri avanti e indietro sulla via a studiare dove poter mettere le protezioni ?giuste?, il tutto per ricavarne una manciata di nuovi itinerari?che sicuramente domani qualcuno troverà spittati troppo lunghi, qualcun?altro troppo corti?eh sì, ci vuole proprio tanto buon senso?.

Se veramente tutte queste persone di buon senso hanno tutte queste certezze su come e dove mettere le protezioni giuste, le invito a mandarmi nome, cognome e indirizzo in MP, e in funzione di dove vivono, mi impegno a spedire loro un bell'elenco di tutti i siti arrampicatori più vicini alla loro casa, nei quali non esiste neanche una via o dove ce ne sono ancora migliaia da aprire, ecco, lì si potranno senz?altro sbizzarrire : faranno un?opera utile per sé stessi e per gli altri.


PS : se mai dovessi farmi male (già successo :? ) su un tiro chiodato lungo o male, la colpa la darò sempre e solo a me, vuoi per non aver visto che lo spit era troppo alto da terra o da un terrazzino, vuoi per non essermi calato dall?ultimo spit quando avevo visto che il successivo era chilometrico e/o che non ne avevo dentro : di sicuro non andrò mai a pensare o ad accusare chi ha spittato l?itinerario?bisognerebbe piuttosto abituarsi a pensare di poter anche ringraziare, ogni tanto, chi le chioda, queste benedette vie, i chiodi e gli spit non sono funghi.

ciao a tutti
biemme
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Re: Rischio oggettivo e soggettivo

Messaggioda brixia11 » mar mag 17, 2005 12:38 pm

biemme ha scritto:
c.caio ha scritto:
brixia11 ha scritto:
Questo famoso buon senso, che brixia ama sbandierare a dx e sx (caro brixia, sul tuo "saggio" chilometrico, per me molto opinabile in parecchi punti, non sono volutamente intervenuto solo perchè mi sarebbe apparso irriverente e OT rispetto al titolo e all'oggetto di questo topic), scompare nel momento in cui chiunque si sente in diritto di aggiungere una protezione là dove ritiene che ?oggettivamente? (?) manchi sufficiente sicurezza : ciao a tutti
biemme


Per la sbandieratura del buon senso non mi riesce di farmi capire, mi spiace. Ho solo voluto dire che si devono evitare le posizioni mentali rigide, assolutistiche e totalitarie: vediti mio messaggio precedente, di oggi, su cosa itendo per buono senso. Nessuno sbandieramento. E nessuna irriconoscenza ai chiodatori: so bene cosa vuol dire; tempo addietro ho provanto anche io a stare appeso ore solo per "pulire" le vie, prima ancora di iniziare le perforazioni (Mazzano / BS -Chiesetta).

Se hai punti MOLTO opinabili sul saggio chilometrico scrivimi pure in MP oppure troviamoci anche di persona per discuterne in modo franco.

Credo però che alla fine si dica tutti la stessa cosa ma con parole diverse: nessuno deve alterare la disposizone delle attrezzature fisse in una via se queste sono posizionate correttamente.
Il problema nasce solo dalla determinazione di quel "correttamente": ovvio che non può valere tutto, a oltranza; ovvio che è illogico pretendere di lasciare intatti degli eccessi palesi in un luogo pubblico che è prorietà di tutti. E allora cosa vuol dire "correttamente"?

Per esempio, le citate "regole" del non arrivare al suolo, del non arrivare in cengia, del non cozzare contro spuntone mi sembrano coerenti e non implicano né spit a cerniera né svilire una via.

C.
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Re: Rischio oggettivo e soggettivo

Messaggioda c.caio » mar mag 17, 2005 14:32 pm

brixia11 ha scritto:Per esempio, le citate "regole" del non arrivare al suolo, del non arrivare in cengia, del non cozzare contro spuntone mi sembrano coerenti e non implicano né spit a cerniera né svilire una via.

C.


Caro Brixia, ed e' appunto per questo che se una via rispetta queste "banali" regole, il resto non conta... dopo di che potranno esserci protezioni anche assai distanti che, al limite, causerebbero un volo un po' piu' lungo... Alla fine della fiera (casi limite a parte) la maggioranza delle volte ci si lamenta della chiodatura lunga quando rende obbligatoria la difficolta' di una via o quando comporta un eventuale bel volo e siccome cadere piace a pochi (a me per esempio piace per nulla, in aperta contraddizione con quanto sostengo sulla distanza delle protezioni... :lol: ) e a tanti altri piacerebbe avere lo spit posizionato in modo tale da poter azzerare il passo piu' difficile, ecco che senti le richieste solite... "ma non si poteva aggiungere uno spit qui?" (per fare uno stupido esempio).
Il "buon senso" di cui parli si traddurrebbe in un bricolaggio continuo per mettere gli spit dove risulterebbero "più comodi" e non "più sicuri"...
:oops:
Per quanto mi riguarda, compatibilmente con i soliti parametri di sicurezza (e quindi la valutazione specifica della morfologia della roccia), se posso chiodo le vie cercando di fare in modo che il passo piu' difficile NON sia protetto... il che significa che lo si dovrebbe superare scalandolo e non tirandosi allo spit (ripeto... sempre che la parete non presenti pericoli in caso di caduta) e in secondo luogo cerco sempre di posizionare gli ancoraggi valutando per bene la posizione che si assume durante il moschettonaggio, infatti delle volte e' meglio uno spit un metro sopra ma ben rinviabile, piuttosto di uno spit messo piu' in basso (gioia per gli occhi) ma ben piu' aleatorio nella fase di protezione...
:lol:
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Re: Rischio oggettivo e soggettivo

Messaggioda brixia11 » mar mag 17, 2005 15:30 pm

c.caio ha scritto:
brixia11 ha scritto:Per esempio, le citate "regole" del non arrivare al suolo, del non arrivare in cengia, del non cozzare contro spuntone mi sembrano coerenti e non implicano né spit a cerniera né svilire una via.

C.


Caro Brixia, ed e' appunto per questo che se una via rispetta queste "banali" regole, il resto non conta... dopo di che potranno esserci protezioni anche assai distanti che, al limite, causerebbero un volo un po' piu' lungo... Alla fine della fiera (casi limite a parte) la maggioranza delle volte ci si lamenta della chiodatura lunga quando rende obbligatoria la difficolta' di una via o quando comporta un eventuale bel volo e siccome cadere piace a pochi (a me per esempio piace per nulla, in aperta contraddizione con quanto sostengo sulla distanza delle protezioni... :lol: ) e a tanti altri piacerebbe avere lo spit posizionato in modo tale da poter azzerare il passo piu' difficile, ecco che senti le richieste solite... "ma non si poteva aggiungere uno spit qui?" (per fare uno stupido esempio).
Il "buon senso" di cui parli si traddurrebbe in un bricolaggio continuo per mettere gli spit dove risulterebbero "più comodi" e non "più sicuri"...
:oops:
Per quanto mi riguarda, compatibilmente con i soliti parametri di sicurezza (e quindi la valutazione specifica della morfologia della roccia), se posso chiodo le vie cercando di fare in modo che il passo piu' difficile NON sia protetto... il che significa che lo si dovrebbe superare scalandolo e non tirandosi allo spit (ripeto... sempre che la parete non presenti pericoli in caso di caduta) e in secondo luogo cerco sempre di posizionare gli ancoraggi valutando per bene la posizione che si assume durante il moschettonaggio, infatti delle volte e' meglio uno spit un metro sopra ma ben rinviabile, piuttosto di uno spit messo piu' in basso (gioia per gli occhi) ma ben piu' aleatorio nella fase di protezione...
:lol:
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Egregio, mi sembra saggio questo modus operandi 8O 8O 8O .

Avrei un'ulteriore piccola considerazione. Se davvero deve valere il principio per cui (POSSIBILMENTE ENTRO, COME DETTO, PARAMETRI RAZIONALI E LOGICI) chi ha chiodato per primo va rispettato nel suo operato e nel suo intento perchè accanirsi quasi sempre solo verso chi, a torto o ragione, lamenta chiodatura scarsa e quasi mai invece ci si accanisce contro chi schioda vie create con un "x" numero di spit :x :x :x :?: :?: :?: :?:
E sì che le lamentele al massimo rompono un po' le storie e basta, mentre una schiodatura è un'azione di danneggiamento, visto anche tutto quel che si è detto sulle fatiche ed i costi di chi chioda.

Comunque Brescia e provincia conta innumerevoli falesie, da quelle cittadine sino ai più remoti angoli del nostro territorio: c'è veramente di tutto.

Trovi chiodature vecchie e lunghettine: vedasi Rocca di Manerba per esempio o alcune vie di Rogno. E devono far più paura le placchette anni 80 in acciaio rugginoso dell'Orecchino di Fedra :? :? :? che la loro scarsa frequenza.

Però se vai in Maddalena trovi le vie Snafiz e Snafuz con veramente l'effetto cerniera sul 4b-4c con gli spit in fila che luccicano anche da lontano come la pista di un aeroporto :P :P :P :P .

Personalmente se c'è una chiodatura la cui scarsa frequenza mi disturba o vado via (come suggerisce qualcuno) o la faccio da secondo, sempre che non sia possibile collocare roba intermedia del tipo togli e metti. Ma è raro vedere gente in falesia/palestra con corredi di blocchetti/friends/cordini :roll: :roll: :roll: La gente vuol star comoda :lol: :lol: :lol: :lol: e non ha nemmeno l'intenzione di aguzzare la vista nel calcare per scovare una simpatica clessidra non tagliente o di sbracciarsi per accavallare un cordino attorno a un arbusto.

ciao
C.
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Re: Rischio oggettivo e soggettivo

Messaggioda Testa » mar mag 17, 2005 15:36 pm

c.caio ha scritto:Per quanto mi riguarda, compatibilmente con i soliti parametri di sicurezza (e quindi la valutazione specifica della morfologia della roccia), se posso chiodo le vie cercando di fare in modo che il passo piu' difficile NON sia protetto...


ARGHHH!!!!! Allora non hai proprio giustificazioni, in Galeraaaaaa :D

c.caio ha scritto:il che significa che lo si dovrebbe superare scalandolo e non tirandosi allo spit (ripeto... sempre che la parete non presenti pericoli in caso di caduta) e in secondo luogo cerco sempre di posizionare gli ancoraggi valutando per bene la posizione che si assume durante il moschettonaggio, infatti delle volte e' meglio uno spit un metro sopra ma ben rinviabile, piuttosto di uno spit messo piu' in basso (gioia per gli occhi) ma ben piu' aleatorio nella fase di protezione...
:lol:
C.


Concordo in tutto, Caio chioda usando la testa e non facendo i fori alla c***o di cane come avviene in certi posti.
Io sarei + generoso rispetto a lui ma è questione di gusti, qui le regole di sicurezza non c'entrano. :)
Ciao
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Messaggioda giannimiao » mar mag 17, 2005 15:48 pm

...e se invece di imparare a spittare si imparasse tutti ad arrampicare???
:? :?
Ciao!
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Messaggioda JollyRoger » mar mag 17, 2005 15:55 pm

Ok più o meno con tutti gli interventi, anche perchè mi sembra che alla fine si dicevano le stesse cose. Ma ora vi voglio porre un quesito: ammettiamo che io sia un tipo in gamba come c.caio (non c'è ironia, veramente :) ) e trovo una via spittata alla c***o di cane (l'espressione è di Testa) dove magari all'inizio non c'è nessuna possibilità di rinviare con il rischio, se si cade, di farsi male e uno con l'esperienza di c.caio si rende conto che si potrebbe migliorare la via a questo punto cosa è giusto fare? me ne frego oppure cerco di migliorarla (con intelligenza senza fare cerniere)? Oppure il principio che chi prima arriva è un principio assoluto?
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Messaggioda MarcoS » mar mag 17, 2005 15:55 pm

amen, e assai mi spiace, per il povero bocia che ci è rimasto...ma del resto è una cosa che potrebbe tranquillamente capitare a CHIUNQUE di noi...e tanti di noi ci sono andati vicino. Può essere seccante ma fa parte del gioco. Se si gioca a tennis o a scacchi ste cose è più improbabile che succedano.

...vedo che è sempre nutrito il gruppo di quelli che continuano a delegare la propria (ed altrui) sicurezza in primo luogo a materiali ed attrezzatura... del resto questa è l'epoca del "tutto deve essere accessibile a tutti" (possibilmente col minimo di fatica e rischio). :D
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Messaggioda Testa » mar mag 17, 2005 16:29 pm

JollyRoger ha scritto:Ok più o meno con tutti gli interventi, anche perchè mi sembra che alla fine si dicevano le stesse cose. Ma ora vi voglio porre un quesito: ammettiamo che io sia un tipo in gamba come c.caio (non c'è ironia, veramente :) ) e trovo una via spittata alla c***o di cane (l'espressione è di Testa) dove magari all'inizio non c'è nessuna possibilità di rinviare con il rischio, se si cade, di farsi male e uno con l'esperienza di c.caio si rende conto che si potrebbe migliorare la via a questo punto cosa è giusto fare? me ne frego oppure cerco di migliorarla (con intelligenza senza fare cerniere)? Oppure il principio che chi prima arriva è un principio assoluto?


Vista l'abbondanza di vie che c'e' in non vedo perchè andare a modificare le protezioni di una linea scoperta da un altro, se te la senti la fai altrimenti cambi aria.
Ovviamente non e' giusto estremizzare, in alcuni casi magari col passare degli anni per alcune vie e' anche giusto prendere in considerazione l'ipotesi di aggiungere protezioni, magari in occasione di interventi di sostituzione di ancoraggi ormai pericolosi ma bisogna valutare caso x caso.
Certo che il massimo sarebbe avere il consenso di chi ha aperto........
Ciao
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Messaggioda Enzolino » mar mag 17, 2005 16:54 pm

JollyRoger ha scritto: Ma ora vi voglio porre un quesito: ammettiamo che io sia un tipo in gamba come c.caio (non c'è ironia, veramente :) ) e trovo una via spittata alla c***o di cane (l'espressione è di Testa) dove magari all'inizio non c'è nessuna possibilità di rinviare con il rischio, se si cade, di farsi male e uno con l'esperienza di c.caio si rende conto che si potrebbe migliorare la via a questo punto cosa è giusto fare? me ne frego oppure cerco di migliorarla (con intelligenza senza fare cerniere)? Oppure il principio che chi prima arriva è un principio assoluto?
Credo he l'abbia detto lui stesso ... io contatterei prima l'apritore e gli chiederei un parere, se dice no, lascerei la via cosi' com'e' ... :wink:
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Messaggioda c.caio » mar mag 17, 2005 17:58 pm

Enzolino ha scritto:
JollyRoger ha scritto: Ma ora vi voglio porre un quesito: ammettiamo che io sia un tipo in gamba come c.caio (non c'è ironia, veramente :) ) e trovo una via spittata alla c***o di cane (l'espressione è di Testa) dove magari all'inizio non c'è nessuna possibilità di rinviare con il rischio, se si cade, di farsi male e uno con l'esperienza di c.caio si rende conto che si potrebbe migliorare la via a questo punto cosa è giusto fare? me ne frego oppure cerco di migliorarla (con intelligenza senza fare cerniere)? Oppure il principio che chi prima arriva è un principio assoluto?
Credo he l'abbia detto lui stesso ... io contatterei prima l'apritore e gli chiederei un parere, se dice no, lascerei la via cosi' com'e' ... :wink:


Onestamente ti dico che io sono andato assai spesso a modificare vie che avevo aperto tempo prima perche' mi sono accorto in seguito che si poteva fare un lavoro migliore. Ovviamente il mio caso fa storia a se perche' mi ritrovo sempre nei paraggi della stessa palestra... ma se in un futuro mi accorgessi di una protezione "pericolosa" o me lo facessero notare, non avrei problemi a spostare un ancoraggio.
Di certo non li sposterei per rendere una via "più facile" con spit ogni 2 metri solo perche' qualcuno non se la sente di salire avendo magari l'ultima protezione sotto i piedi... :lol:
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Messaggioda alfaomega » mar mag 17, 2005 21:09 pm

Ma soprattutto.... con le miriadi di vie che ci sono, uno deve proprio rompere le scatole per qualche via chiodata un pò lunga? Diamine, ce ne hai un altro milione da fare in giro per il mondo, di quella difficoltà!
O lo vedi prima, e non la fai, oppure ti porti un ignobile [ma chi se ne frega...] maglia rapida all'imbrago e se proprio non riesci/non te la senti di passare, e nessun altro può chiudere la via, lasci la maglia e amen!

Non solo ci sono le vie belle e pronte già spittate, ora le vogliamo come piacciono a noi altrimenti non vanno bene? :? :? :?

A Roma si dice: "...e magari vuoi pure una fettina di culo, tagliata fina fina vicino all'osso, nooo?!?!?"
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Messaggioda JollyRoger » mer mag 18, 2005 9:11 am

Guarda alfaomega non è tanto per le vie spittate un po' lunghe. Personalmente tutte le volte che posso e che mi sento in grado io li spit nemmeno li uso ma mi assicuro la via da me. Cosa vuoi sono figlio di montanari e le tradizioni sono dure a morire. le mie considerazioni nascevano osservando tante persone che arrampicano, magari alle prime armi ma non solo, e che considerano chi ha messo gli spit come dei veri guru dell'arrampicata e che si fidano cecamente di come sono state assicurate e magari nemmeno si rendono conto dei rischi che corrono. Quindi credo sia giusto porsi anche delle domande sulla responsabilità che si ha quando si chioda una via. Senza renderla più facile, altrimenti che gusto c'è, ma facendo attenzione ai punti critici dove cadere vuol dire farsi male. Oppure è giusto lasciare anche questo margine di rischio? 8O
Mah :?: Forse mi faccio troppe menate
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Messaggioda lingerie » mer mag 18, 2005 10:09 am

8O ..forse mentre stai salendo una via oltre che a guardare appoggi appigli ronchie oppure pensare allo sforzo che dovrai compiere ...sarebbe giusto valutare dove non sarebbe x niente piacevole volare magari su di una cengia o in un diedro ...io faccio cosi dopo aver preso qualche nasata di troppo ...

i chiodatori di loro penso che un occhio di riguardo a questi particolari lo diano non credo che chiodino a caso .....almeno quelli che conosco io .. :!: :!: :!:

..p.s. i chiodatori che conosco sono 3........ :wink:
Un abbraccio a tutti voi...non scordate mai le piccole cose, le piu preziose...
...camminate per la vostra strada, un piede avanti all'altro senza scordare di sorridere.

(SCOTT)
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Re: Rischio oggettivo e soggettivo

Messaggioda biemme » mer mag 18, 2005 11:31 am

brixia11 ha scritto: Per la sbandieratura del buon senso non mi riesce di farmi capire, mi spiace. ................

Se hai punti MOLTO opinabili sul saggio chilometrico scrivimi pure in MP oppure troviamoci anche di persona per discuterne in modo franco.

Credo però che alla fine si dica tutti la stessa cosa ma con parole diverse: nessuno deve alterare la disposizone delle attrezzature fisse in una via se queste sono posizionate correttamente.
Il problema nasce solo dalla determinazione di quel "correttamente": ovvio che non può valere tutto, a oltranza; ovvio che è illogico pretendere di lasciare intatti degli eccessi palesi in un luogo pubblico che è prorietà di tutti. E allora cosa vuol dire "correttamente"?......
C.


ciao c.,
forse sarò io che non capisco quello che dici, mi fa comunque piacere se, come affermi, stiamo dicendo tutti la stessa cosa ma con parole diverse : di certo non riesco però a capire come mai esce fuori, dopo km e km di topic appositamente e giustamente ?dedicati? a questi problemi di etica, chiodatura e sicurezza, questo tuo topic intitolato ?morto freeclimber 27enne? nel quale, anziché solo partecipazione per la disgrazia e, tutt?al più, un?asciutta e chiara dinamica - che invece qui non c'è - dell?incidente (dinamica che è sempre utile quale insegnamento ed esperienza, perché di errori ne facciamo tutti), qui si dibatte invece di imprese titaniche all?eiger, di mutti che fa l'eiger in 6 ore, di etica e correttezza della chiodatura in falesia, di vie sul campanile basso da non profanare ( 8O ), della necessità di aggiungere spit, di toglierne, ecc .

inoltre, mi sembra di non essere il primo ad aver osservato che hai messo decisamente troppa carne al fuoco (quasi quanta ce n?era al raduno magnereccio di ripa majala sabato scorso :lol: ) e farlo in un topic che hai voluto aprire con questo titolo e per questo tragico evento, occorso ad uno sfortunato giovane, mi è sembrato veramente da saggio tipico de ?Lo Scarpone? degli anni passati. Cerco di spiegarmi meglio. Il fatto che io non concordi con alcuni punti di quel tuo intervento, non sottende assolutamente alcun particolare intento polemico nei tuoi confronti, per carità, bensì riguarda semplicemente talune tue affermazioni a mio parere non condivisibili e, talora, inesatte : eccone qualcuna ?

Comunque non volevo paragonare il sabato pomeriggio di Molinari a Caionvico con l?impresa titanica del compianto Claudio Chiaudano sull?Eiger, non sono demente . Era solo per dire che quella di Caionvico è una verità che a poco a poco salterà fuori (se si vorrà) perché due dei tre protagonisti sono sopravvissuti incolumi, mentre la recente tragedia dell?Eiger non ha né sopravvissuti né testimoni diretti quindi nessuno saprà mai perché quei due fortissimi alpinisti sono morti. C?è anche chi la nord dell?Eiger l?ha fatta da solo slegato in 6 ore, poco tempo fa, polverizzando tutti i precedenti record (Andrea Mutti, Guida alpina di Brescia).


non posso non dissentire su questo tuo ?non voler paragonare? (e perchè a rischio di passare per demente ?) una morte da "impresa titanica? sull?Eiger , con una morte da sabato pomeriggio in falesia , per una cervicale rotta dopo qualche metro di volo : io le paragonerei tranquillamente ! e non penso per niente che sia questo il metro per misurare la perdita di una vita (molinaro o chiaudano che sia) : cosa si direbbe allora di un barbier, un comici, un lachenal, un casarotto, un gullich ? non penso proprio siano stati meno epici del povero chiaudano solo perché hanno salutato questo mondo in circostanze molto più banali.

Sono invece molto più sulla linea ? peraltro un pelo più sintetica - di buzz, che ho quotato in precedenza, non perché io sia strenuo fautore di un aprioristico fatalismo, ma semplicemente perché il nostro tragico momento potrà verificarsi tanto sulla falesia di caionvico o di ciampino, quanto sulla fessura difficile dell?eiger, o più probabilmente e banalmente, sull?asfalto di una grigia e afosa autostrada, e nessuno dovrà mai avere il diritto di fare paragoni e misurare due esistenze a seconda che si siano interrotte durante un?epica impresa o per una cazzata (magari di altri)??..uno sguardo alla storia ci ricorda poi che sull?eiger sono morti anche parecchi esaltati ed incoscienti (nessun riferimento al bravo chiaudano), mentre paradossalmente molti dei più illustri personaggi del gotha dell?alpinismo mondiale, alcuni li ho nominati poco prima, sono scomparsi in falesia o camminando?l?ultimo di loro sul dom de mitschabel, e se non basta l?esempio dell?immenso Patrick??un po? è il caso, un po? la legge di Murphy, fate vobis

In ambiente ci sono vie classiche e famose (esempio: la normale del Campanil Basso, e mille altre) risalenti a molti decenni fa, aperte dal basso, con scarponi rigidi e attrezzi d?epoca: quelle vie sono veri monumenti della storia dell?alpinismo e sarebbe una profanazione trapanarle con uno stupido piantaspit . Vanno conservate come sono, al massimo sostituendo i ferri o i cordini deteriorati. Sino a che la natura non le farà crollare come fu nel 2003 per la Cimenée del Cervino. Su questo siamo tutti d?accordo, spero, perché è un caso limite .


Beh, innanzitutto si trapana con il trapano, mentre con il piantaspit (che io considero come un cane, perché non è affatto stupido mentre molto stupido può essere benissimo il suo padrone), gli spit si piantano a mano e con parecchia fatica (provare per credere).
Ti comunico poi che la profanazione che tu poni al condizionale, è già avvenuta da oltre un decennio, perché la normale al basso e mille altre superclassiche, dalla torre venezia alla cima madonna, brulicano di soste con anelloni cementati (collegati a brillanti catene e fittoni inox) grossi quanto la maniglia del portone di San Pietro, e che non somigliano per niente (grazie a dio) ai chiodi messi a fine ?800 da Nino Pooli, Carlo Garbari e Antonio Tavernaro. Considera inoltre che con uno ?stupido? piantaspit sono state aperte quasi tutte le vie che hanno segnato e stanno segnando la storia dell?alpinismo moderno e del futuro?..quanto alla cheminee (cimenèe?) e alla normale del cervino, lì di ferraglia ce n?è a pacchi e da molto tempo

Secondo me una buona regola, visto che c?è una quantità notevole di falesie dappertutto, e migliaia (tante migliaia) di vie, potrebbe essere quella di rispettare la destinazione d?uso originaria. In ogni caso anche in falesia può andar bene il discorso di clessidre, alberi, friends, nuts, e, perché no, anche chiodi togli e metti, prima di arrivare a piantare spit "nuovi". Buon senso: di quello non ce n?è mai troppo !


destinazione d?uso originaria di una falesia ?? il buon senso (effettivamente non ce n?è mai troppo) mi spinge a suggerirti che introdurre in una falesia frequentata, una ?buona regola? quale quella del metti e togli chiodi col martello (e in placca ? e su che difficoltà poi ?) in luogo di un solo fittone resinato che rimane lì per 40 anni, darebbe vita a vie che richiederebbero inizialmente un chiodo a lama, dopo 2 anni un chiodo a U, dopo 5 anni un bong, e dopo 10 ?un incastro di gomito su fessura offwide improteggibile?? sei ancora sicuro che questa sia una buona regola per rispettare la destinazione d?uso originaria di una falesia? io penso invece che la prima buona regola dovrebbe essere che, essendoci tante falesie VERGINI in giro, e migliaia (tante migliaia) di vie DA APRIRE, ci si potrebbe rivolgere in quella direzione, piuttosto che star sempre tutti lì pronti a giudicare ? ad ogni incidente - se le vie oggi esistenti sono chiodate in modo ?corretto? (ne avessimo avute, noi ?anziani?, così tante, così protette e così vicine a casa, di palestre di roccia !) e tutti lì ad aspettare l?esito di un?inchiesta che non ti dirà mai (faccio uno stupido esempio) se chi faceva sicura al povero giovane a Caionvico stava fumando, leggeva un giornaletto porno oppure guardava la gnocca seduta alla sua destra?.se arrampichi mi confermerai che ciò capita molto spesso, soprattutto in falesia :wink:

Ciao biemme
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Messaggioda brixia11 » mer mag 18, 2005 15:47 pm

biemme ha scritto:
brixia11 ha scritto: Per la sbandieratura del buon senso non mi riesce di farmi capire, mi spiace. ................


ciao c.,
forse sarò io che non capisco quello che dici, mi fa comunque piacere se, come affermi, stiamo dicendo tutti la stessa cosa ma con parole diverse : di certo non riesco però a capire come mai esce fuori, dopo km e km di topic appositamente e giustamente ?dedicati? un?asciutta e chiara dinamica - che invece qui non c'è -


Se rileggi bene tutta la sfilza di post ti accorgi che ad andare fuori tema si è cominciato verso il ventunesimo post, e, correggimi se sbaglio, non ho inziato io a uscire dal seminato. Forse il tuo commento andrebbe indirizzato altrove, non a me :) :) :) .

qui si dibatte invece di imprese titaniche all?eiger, di mutti che fa l'eiger in 6 ore, di etica e correttezza della chiodatura in falesia, di vie sul campanile basso da non profanare ( 8O ), della necessità di aggiungere spit, di toglierne, ecc
.

Ho semplicemente seguito l'onda. Inoltre pregherei notare che i miei erano solo esempi, non aperture di dibattiti (che infatti non si sono verificati) :? :? :?


inoltre, mi sembra di non essere il primo ad aver osservato che hai messo decisamente troppa carne al fuoco


Messaggio chiaro: eviterò in futuro :!: :!: :!: .


un topic che hai voluto aprire con questo titolo e per questo tragico evento, occorso ad uno sfortunato giovane


Il topic m'era sembrato un dovere di cronaca, visto che sono del posto e ho raccontato quanto è stato possibile sapere. Come già detto qaundo ci sarà una versione da fonte affidabile, se mai verrà fuori, la riferò.


non sottende assolutamente alcun particolare intento polemico nei tuoi confronti


Non l'avevo mai pensato, e poi si sa benissimo che le parole scritte e messe dentro un forum non avendo altro veicolo espressivo vanno sempre prese con le pinze, prima di ritenersi oggetto di polemica o critica: non potendosi notare nè il tono nè lo sguardo nè altri indicatori. Salvo le Emoticons :roll: :roll: :roll: .


Comunque non volevo paragonare il sabato pomeriggio di Molinari a Caionvico con l?impresa titanica del compianto Claudio Chiaudano sull?Eiger, non sono demente .


non posso non dissentire su questo tuo ?non voler paragonare? (e perchè a rischio di passare per demente ?) una morte da "impresa titanica? sull?Eiger , con una morte da sabato pomeriggio in falesia , per una cervicale rotta dopo qualche metro di volo : io le paragonerei tranquillamente !


Chiarisco (spero di risucire): il paragone l'ho fatto io, quindi è evidente che un senso per me ce l'ha, no ? Ho però dovuto chiarire perchè l'avevo fatto: solo per dire che l'incidente del ragazzo di Caionvico ha testimoni sopravvissuti, quello dell'Eiger no. In quel senso sono paragonabili. Non sono paragonabili perchè l'accettazione ragionevole di rischio in falesia (in quei gg si diceva fosse una via di 4a-4b) e quella sulla nord dell'Eiger sono ben diverse, mi pare. Sono due mondi diversi. Che poi il dramma della morte accumuni tutti, inlcuso chi resta, è palese :cry: :cry: :cry: .


il nostro tragico momento potrà verificarsi tanto sulla falesia di caionvico o di ciampino, quanto sulla fessura difficile dell?eiger, o più probabilmente e banalmente, sull?asfalto di una grigia e afosa autostrada



Non è fatalismo, infatti. E' realismo. Non più tardi di qualche tempo fa dicevo la stessa identica cosa a una persona che sta cominciando. Come anche le consigliavo di aver paura (ragionevole) di ciò che è pericoloso ma non di ciò che è impressionante (come il vuoto). E spesso purtroppo le due cose non sono evidenti. Un bel ghiacciaio come il Pian di Neve non fa paura a prima vista , vero? Ma ne ha inghiottita di gente. Una bella gita in scooter è allegra: a chi fa paura? Ma ne muore di gente.... :( :( :(

,
e nessuno dovrà mai avere il diritto di fare paragoni e misurare due esistenze a seconda che si siano interrotte durante un?epica impresa o per una cazzata (magari di altri)??..


vedi sopra sul paragone fra i due incidenti e sulla morte, quale che sia e dovunque avvenga.


[
quote]In ambiente ci sono vie classiche e famose (esempio: la normale del Campanil Basso, e mille altre) sarebbe una profanazione trapanarle con uno stupido piantaspit . Vanno conservate come sono, al massimo sostituendo i ferri o i cordini deteriorati.


Beh, innanzitutto si trapana con il trapano, mentre con il piantaspit (che io considero come un cane, perché non è affatto stupido mentre molto stupido può essere benissimo il suo padrone), gli spit si piantano a mano e con parecchia fatica (provare per credere).


Ho usato il verbo TRAPANARE perchè al momento non trovavo un verbo idoneo al piantaspit: l'ho usato come sinonimo di PERFORARE , che mi veniva. Mi scuso per l'errore linguistico :x :x :x .
E ho detto STUPIDO per indicarne ovvimente l'USO stupido (non l'attrezzo in sè, che è poi un punteruolo per far fori da tasselli), se serve ad aggungere ferraglia ulteriore dove già c'è quella della via. Se si prova ad armare un pozzo (e non occorre un P100), che ha molti ancoraggi e passaggi frazionati, si sa MOLTO bene quanto si deve battere e girare, battere e girare, mille volte, prima di ottenere quei pochi cm di profondità nella roccia.... :P


Ti comunico poi che la profanazione che tu poni al condizionale, è già avvenuta da oltre un decennio, perché la normale al basso e mille altre superclassiche, dalla torre venezia alla cima madonna, brulicano di soste con anelloni cementati


Come PROFANAZIONE intendevo evidentemente l'aggiunta arbitraria di ULTERIORI sicurezze oltre a quelle degli apritori (o apertori?) storici.
Ho scritto SOSTITUENDO I FERRI O I CORDINI: gli anelloni che citi non credo siano profanazione perchè non sono aggiunte di surplus, sono sostituzioni di roba rovinata dal tempo. E non pretendo di sostituirla con materali d'epoca, sarebbe eccessivo. Non credo che in epoche relativamente recenti su quel tipo di vie storiche abbiamo aggiunto spit o resinati dove prima non c'era mai stato niente :?: :?: :?: .

Considera inoltre che con uno ?stupido? piantaspit sono state aperte quasi tutte le vie che hanno segnato e stanno segnando la storia dell?alpinismo moderno e del futuro


Mai negato. Il termine STUPIDO l'ho spiegato poco sopra come lo intendo.


?..quanto alla cheminee (cimenèe?)


Visto che ci badi, ho controllato: erano sbagliati sia il mio spelling che il tuo: pare si scriva cheminée, se il francese non è un opinione.... :twisted: :twisted: :twisted: :twisted:



e alla normale del cervino, lì di ferraglia ce n?è a pacchi e da molto tempo


Appunto, da molto tempo. Idem come sopra: non credo oggi si aggiungano rinvii in più, così disinvoltamente.

Secondo me una buona regola, visto che c?è una quantità notevole di falesie dappertutto, e migliaia (tante migliaia) di vie, potrebbe essere quella di rispettare la destinazione d?uso originaria.


destinazione d?uso originaria di una falesia ?? il buon senso (effettivamente non ce n?è mai troppo) mi spinge a suggerirti che introdurre in una falesia frequentata, una ?buona regola? quale quella del metti e togli chiodi col martello (e in placca ? e su che difficoltà poi ?) in luogo di un solo fittone resinato che rimane lì per 40 anni, darebbe vita a vie che richiederebbero inizialmente.... sei ancora sicuro che questa sia una buona regola per rispettare la destinazione d?uso originaria di una falesia?


Chiarisco: la prima regola sarebbe di usare quanto c'è in via (sperando, come ormai notato dalla maggioranza, siano state adottate dagli allestitori certe ovvietà di posizionamento protezioni: non volare sino a terra, nè in cengia, ecc.). Se uno non se la sente da primo o va via o sale da secondo. Il discorso protezioni mobili ovvio che dà la precedenza, se si possono usare, a mezzi non cruenti nè invasivi. Per l'uso del chiodo martellato in fessura, se estremizzi la questione, ti dò ragione, a lungo andare la allarga e la demolisce. Ma si devono fare dei distinguo: la fessura è unica o ce ne sono svariate ove chiodare? E ipotizzabile chiodare in ragionevole sicurezza visto che talvolta servono due mani e talvolta ne basta una? Che bacino di utenza ha quella parete dove voglio proteggermi mettendo e togliendo un chiodo? E poi considera che se si crea una moltitudinie così ingente di fruitori della parete TUTTI disposti a chiodare e schiodare in quella tal fessura tanto da slabbrarla a dismisura, beh, permettimi ma forse posizionare una protezione in quel punto non era allora così illogico. In ogni caso quanta gente conosci tu che si porta dietro martello e chiodi da fessura in falesia? Stando a ciò che si vede direi pochina. Molti nemmeno lo possiedono....Quindi per me il rischio sfondamento fessure è molto limitato e non credo che il mio post lanci una moda :P :P :P .




io penso invece che la prima buona regola dovrebbe essere che, essendoci tante falesie VERGINI in giro, e migliaia (tante migliaia) di vie DA APRIRE, ci si potrebbe rivolgere in quella direzione, piuttosto che star sempre tutti lì pronti a giudicare ? ad ogni incidente - se le vie oggi esistenti sono chiodate in modo ?corretto?


Che sia meglio andare ad attrezzare nuove falesie invece che criticare è senza dubbio preferibile. Attento però che la capacità tecnica (al di là di soldi e tempo) che serve ad aprire una via (anche se di falesia o palestra) non è certo la stessa che serve a valutare, come utenti, la chiodatura esistente. Sarebbe come dire a uno che trova poco sicura una pista ciclable di andare a costruirsela lui, che tanto di aree in campagna ce ne sono tante, invece di valutare.... :lol: :lol: :lol:


tutti lì ad aspettare l?esito di un?inchiesta che non ti dirà mai (faccio uno stupido esempio) se chi faceva sicura al povero giovane a Caionvico stava fumando, leggeva


L'inchiesta non lo dirà mai e nemmeno chi faceva sicura lo confesserà a nessuno, gli rimarrà solo il rimorso. Il mitico GRIGRI può attenuare, autobloccando, le coseguenze delle distrazioni, ma talvolta si muore lo stesso...


se arrampichi mi confermerai che ciò capita molto spesso, soprattutto in falesia :wink:


Non solo te lo confermo, ma, se anche tu arrampichi, mi confermerai che ci sono vagonate di persone agilissime che "si tengono" su passaggi estremi i quali non considerano nemmeno cosa sia non dico una sicurezza a spalla, o una discesa alla Piaz (vedasi Avatar di AlpineMan), ma nemmeno il tanto vituperato mezzo barcaiolo (detto il "torcicorda"). Guardacaso però quei sistemi pionieristici soprattuto in ambiente possono risolvere molti imprevisti :roll: :roll: :roll: .



Ciao biemme





ciao, Vecio :mrgreen: .
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Messaggioda brixia11 » mer mag 18, 2005 15:50 pm

biemme ha scritto:
brixia11 ha scritto: Per la sbandieratura del buon senso non mi riesce di farmi capire, mi spiace. ................


ciao c.,
forse sarò io che non capisco quello che dici, mi fa comunque piacere se, come affermi, stiamo dicendo tutti la stessa cosa ma con parole diverse : di certo non riesco però a capire come mai esce fuori, dopo km e km di topic appositamente e giustamente ?dedicati? un?asciutta e chiara dinamica - che invece qui non c'è -


Se rileggi bene tutta la sfilza di post ti accorgi che ad andare fuori tema si è cominciato verso il ventunesimo post, e, correggimi se sbaglio, non ho inziato io a uscire dal seminato. Forse il tuo commento andrebbe indirizzato altrove, non a me :) :) :) .

qui si dibatte invece di imprese titaniche all?eiger, di mutti che fa l'eiger in 6 ore, di etica e correttezza della chiodatura in falesia, di vie sul campanile basso da non profanare ( 8O ), della necessità di aggiungere spit, di toglierne, ecc
.

Ho semplicemente seguito l'onda. Inoltre pregherei notare che i miei erano solo esempi, non aperture di dibattiti (che infatti non si sono verificati) :? :? :?


inoltre, mi sembra di non essere il primo ad aver osservato che hai messo decisamente troppa carne al fuoco


Messaggio chiaro: eviterò in futuro :!: :!: :!: .


un topic che hai voluto aprire con questo titolo e per questo tragico evento, occorso ad uno sfortunato giovane


Il topic m'era sembrato un dovere di cronaca, visto che sono del posto e ho raccontato quanto è stato possibile sapere. Come già detto qaundo ci sarà una versione da fonte affidabile, se mai verrà fuori, la riferò.


non sottende assolutamente alcun particolare intento polemico nei tuoi confronti


Non l'avevo mai pensato, e poi si sa benissimo che le parole scritte e messe dentro un forum non avendo altro veicolo espressivo vanno sempre prese con le pinze, prima di ritenersi oggetto di polemica o critica: non potendosi notare nè il tono nè lo sguardo nè altri indicatori. Salvo le Emoticons :roll: :roll: :roll: .


Comunque non volevo paragonare il sabato pomeriggio di Molinari a Caionvico con l?impresa titanica del compianto Claudio Chiaudano sull?Eiger, non sono demente .


non posso non dissentire su questo tuo ?non voler paragonare? (e perchè a rischio di passare per demente ?) una morte da "impresa titanica? sull?Eiger , con una morte da sabato pomeriggio in falesia , per una cervicale rotta dopo qualche metro di volo : io le paragonerei tranquillamente !


Chiarisco (spero di risucire): il paragone l'ho fatto io, quindi è evidente che un senso per me ce l'ha, no ? Ho però dovuto chiarire perchè l'avevo fatto: solo per dire che l'incidente del ragazzo di Caionvico ha testimoni sopravvissuti, quello dell'Eiger no. In quel senso sono paragonabili. Non sono paragonabili perchè l'accettazione ragionevole di rischio in falesia (in quei gg si diceva fosse una via di 4a-4b) e quella sulla nord dell'Eiger sono ben diverse, mi pare. Sono due mondi diversi. Che poi il dramma della morte accumuni tutti, inlcuso chi resta, è palese :cry: :cry: :cry: .


il nostro tragico momento potrà verificarsi tanto sulla falesia di caionvico o di ciampino, quanto sulla fessura difficile dell?eiger, o più probabilmente e banalmente, sull?asfalto di una grigia e afosa autostrada



Non è fatalismo, infatti. E' realismo. Non più tardi di qualche tempo fa dicevo la stessa identica cosa a una persona che sta cominciando. Come anche le consigliavo di aver paura (ragionevole) di ciò che è pericoloso ma non di ciò che è impressionante (come il vuoto). E spesso purtroppo le due cose non sono evidenti. Un bel ghiacciaio come il Pian di Neve non fa paura a prima vista , vero? Ma ne ha inghiottita di gente. Una bella gita in scooter è allegra: a chi fa paura? Ma ne muore di gente.... :( :( :(

,
e nessuno dovrà mai avere il diritto di fare paragoni e misurare due esistenze a seconda che si siano interrotte durante un?epica impresa o per una cazzata (magari di altri)??..


vedi sopra sul paragone fra i due incidenti e sulla morte, quale che sia e dovunque avvenga.


[
quote]In ambiente ci sono vie classiche e famose (esempio: la normale del Campanil Basso, e mille altre) sarebbe una profanazione trapanarle con uno stupido piantaspit . Vanno conservate come sono, al massimo sostituendo i ferri o i cordini deteriorati.


Beh, innanzitutto si trapana con il trapano, mentre con il piantaspit (che io considero come un cane, perché non è affatto stupido mentre molto stupido può essere benissimo il suo padrone), gli spit si piantano a mano e con parecchia fatica (provare per credere).


Ho usato il verbo TRAPANARE perchè al momento non trovavo un verbo idoneo al piantaspit: l'ho usato come sinonimo di PERFORARE , che mi veniva. Mi scuso per l'errore linguistico :x :x :x .
E ho detto STUPIDO per indicarne ovvimente l'USO stupido (non l'attrezzo in sè, che è poi un punteruolo per far fori da tasselli), se serve ad aggungere ferraglia ulteriore dove già c'è quella della via. Se si prova ad armare un pozzo (e non occorre un P100), che ha molti ancoraggi e passaggi frazionati, si sa MOLTO bene quanto si deve battere e girare, battere e girare, mille volte, prima di ottenere quei pochi cm di profondità nella roccia.... :P


Ti comunico poi che la profanazione che tu poni al condizionale, è già avvenuta da oltre un decennio, perché la normale al basso e mille altre superclassiche, dalla torre venezia alla cima madonna, brulicano di soste con anelloni cementati


Come PROFANAZIONE intendevo evidentemente l'aggiunta arbitraria di ULTERIORI sicurezze oltre a quelle degli apritori (o apertori?) storici.
Ho scritto SOSTITUENDO I FERRI O I CORDINI: gli anelloni che citi non credo siano profanazione perchè non sono aggiunte di surplus, sono sostituzioni di roba rovinata dal tempo. E non pretendo di sostituirla con materali d'epoca, sarebbe eccessivo. Non credo che in epoche relativamente recenti su quel tipo di vie storiche abbiamo aggiunto spit o resinati dove prima non c'era mai stato niente :?: :?: :?: .

Considera inoltre che con uno ?stupido? piantaspit sono state aperte quasi tutte le vie che hanno segnato e stanno segnando la storia dell?alpinismo moderno e del futuro


Mai negato. Il termine STUPIDO l'ho spiegato poco sopra come lo intendo.


?..quanto alla cheminee (cimenèe?)


Visto che ci badi, ho controllato: erano sbagliati sia il mio spelling che il tuo: pare si scriva cheminée, se il francese non è un opinione.... :twisted: :twisted: :twisted: :twisted:



e alla normale del cervino, lì di ferraglia ce n?è a pacchi e da molto tempo


Appunto, da molto tempo. Idem come sopra: non credo oggi si aggiungano rinvii in più, così disinvoltamente.

Secondo me una buona regola, visto che c?è una quantità notevole di falesie dappertutto, e migliaia (tante migliaia) di vie, potrebbe essere quella di rispettare la destinazione d?uso originaria.


destinazione d?uso originaria di una falesia ?? il buon senso (effettivamente non ce n?è mai troppo) mi spinge a suggerirti che introdurre in una falesia frequentata, una ?buona regola? quale quella del metti e togli chiodi col martello (e in placca ? e su che difficoltà poi ?) in luogo di un solo fittone resinato che rimane lì per 40 anni, darebbe vita a vie che richiederebbero inizialmente.... sei ancora sicuro che questa sia una buona regola per rispettare la destinazione d?uso originaria di una falesia?


Chiarisco: la prima regola sarebbe di usare quanto c'è in via (sperando, come ormai notato dalla maggioranza, siano state adottate dagli allestitori certe ovvietà di posizionamento protezioni: non volare sino a terra, nè in cengia, ecc.). Se uno non se la sente da primo o va via o sale da secondo. Il discorso protezioni mobili ovvio che dà la precedenza, se si possono usare, a mezzi non cruenti nè invasivi. Per l'uso del chiodo martellato in fessura, se estremizzi la questione, ti dò ragione, a lungo andare la allarga e la demolisce. Ma si devono fare dei distinguo: la fessura è unica o ce ne sono svariate ove chiodare? E ipotizzabile chiodare in ragionevole sicurezza visto che talvolta servono due mani e talvolta ne basta una? Che bacino di utenza ha quella parete dove voglio proteggermi mettendo e togliendo un chiodo? E poi considera che se si crea una moltitudinie così ingente di fruitori della parete TUTTI disposti a chiodare e schiodare in quella tal fessura tanto da slabbrarla a dismisura, beh, permettimi ma forse posizionare una protezione in quel punto non era allora così illogico. In ogni caso quanta gente conosci tu che si porta dietro martello e chiodi da fessura in falesia? Stando a ciò che si vede direi pochina. Molti nemmeno lo possiedono....Quindi per me il rischio sfondamento fessure è molto limitato e non credo che il mio post lanci una moda :P :P :P .




io penso invece che la prima buona regola dovrebbe essere che, essendoci tante falesie VERGINI in giro, e migliaia (tante migliaia) di vie DA APRIRE, ci si potrebbe rivolgere in quella direzione, piuttosto che star sempre tutti lì pronti a giudicare ? ad ogni incidente - se le vie oggi esistenti sono chiodate in modo ?corretto?


Che sia meglio andare ad attrezzare nuove falesie invece che criticare è senza dubbio preferibile. Attento però che la capacità tecnica (al di là di soldi e tempo) che serve ad aprire una via (anche se di falesia o palestra) non è certo la stessa che serve a valutare, come utenti, la chiodatura esistente. Sarebbe come dire a uno che trova poco sicura una pista ciclable di andare a costruirsela lui, che tanto di aree in campagna ce ne sono tante, invece di valutare.... :lol: :lol: :lol:


tutti lì ad aspettare l?esito di un?inchiesta che non ti dirà mai (faccio uno stupido esempio) se chi faceva sicura al povero giovane a Caionvico stava fumando, leggeva


L'inchiesta non lo dirà mai e nemmeno chi faceva sicura lo confesserà a nessuno, gli rimarrà solo il rimorso. Il mitico GRIGRI può attenuare, autobloccando, le coseguenze delle distrazioni, ma talvolta si muore lo stesso...


se arrampichi mi confermerai che ciò capita molto spesso, soprattutto in falesia :wink:


Non solo te lo confermo, ma, se anche tu arrampichi, mi confermerai che ci sono vagonate di persone agilissime che "si tengono" su passaggi estremi i quali non considerano nemmeno cosa sia non dico una sicurezza a spalla, o una discesa alla Piaz (vedasi Avatar di AlpineMan), ma nemmeno il tanto vituperato mezzo barcaiolo (detto il "torcicorda"). Guardacaso però quei sistemi pionieristici soprattuto in ambiente possono risolvere molti imprevisti :roll: :roll: :roll: .



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