Oggi mi è capitato in mano un numero di Scàndere (adesso non esiste più, era una specie di annuario del CAI veramente bello) dell'anno 81/82.
Erano anni magici, il Nuovo Mattino appena trascorso aveva lasciato una ventata che per sempre avrebbe cambiato, naturalmente in meglio, il mondo della montagna e dell'arrampicata più nello specifico.
In quel numero si parla ancora di Manera, McIntyre, Boardman, Tasker.
La Jovane ha poco più di vent'anni nella foto della rivista, ci sono le interviste alle prime donne guida: Serena Fait e Renata Rossi.
In poche parole c'è un pezzo di storia importante; ma a pag. 96 leggo un articolo (lo rileggo in verità) sul quale non mi ero mai soffermato più di tanto, intitolato GIOVANI ARRAMPICATORI DI BORGATA.
In questi anni di Forum ho conosciuto diversi "arrampicatori di borgata", sono stato introdotto alla storia dell'alpinismo del centro Italia e alcuni nomi li ho in mente bene.
Nel prologo di questo articolo c'è un nome: definito l'ineffabile MEDIO VERME, nientemeno che il nostro Cuorpiccino.
Cito testualmente:......è lui, l'ineffabile "Medio Verme" a quindici anni è il più forte di tutti.... ....e te pareva
Si parla di Grazzini, c'è una foto di Paolo Abbate, una colonna intera su Pierluigi Bini, alias Piero (un vero mostro) che andava in giro con la moto del bidello fino in Marmolada dove si sparava la Gogna da solo.
Non si parla di Iannilli, in quegli anni non arrampicava ancora
Ho respirato alcuni momenti dei miei vent'anni, perso tra foto di persone che non ci sono più, montagne simbolo di un'epoca e nuovi amici di vecchia data.