Marmolada, a rischio la tutela Unesco

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Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda otttoz » mar dic 06, 2016 18:37 pm

«Vogliono arrivare a Punta Rocca con un nuovo impianto»
http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/ ... hfcablec-3
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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda Hal9000 » mar dic 06, 2016 21:26 pm

Quando non avranno più nulla da depredare...
"...si è trattato solo di un errore umano."
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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda Kinobi » mar dic 06, 2016 22:41 pm

Premesso che non scio più. Non vendo prodotti da sci. Non faccio cascate, non vado in montagna d'inverno. Per cui, non me ne può fregare di meno personalmente. Ho lavorato per 10 anni per ditte da sci e ho dato le dimissioni volontarie avendo valutato lo sport "morto e seppellito" un 8 anni fa.

Da qui a pochi anni, le stazioni sciistiche sotto una certa quota non avranno più neve. Ne parlava la stampa specializzata pochi giorni addietro.
Gli impianti dovranno spostarsi in alto. L'Austria è alla canna del gas ad esempio, da qui al 2025 perderanno il 37% degli impianti (vado a memoria).

Ci sono milioni di persone che lavorano nel turismo. Fonte EU.
http://ec.europa.eu/eurostat/statistics ... onal_level

Non c'è altro da fare in alcune zone montane senza la neve.

Se gli togliete gli impianti, è come se vi chiudessero irrimediabilmente il vostro lavoro perché "inquinante".

Prima di criticare, fate una riflessione cosa fate da Settembre a Luglio a Malga Ciapela, senza impianti con neve.
Non sono d'accordo di per se ad ulteriori impianti fatti senza criterio, ma sono favorevole allo studio della fattibilità e alla durata dell'investimento nel lungo termine.
Prima di parlare, suggerisco un mese nell'agordino in inverno senza lavorare alla Luxottica.


Ciao,
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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda bustomail » mer dic 07, 2016 8:10 am

quindi la soluzione e' mettere impianti ovunque nel nome della rinascita economica? Mi sembra la stessa logica usata trent'anni fa quando c'era il boom dello sci, e nascevano skilift ovunque oltre i 1200metri.

E' cosi impossibile il pensare di defiscalizzare le imprese che intendono aprire un'attivita nelle zone montane? ( non ho detto "prendere dei contributi" ma " pagare meno tasse"..)
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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda Kinobi » mer dic 07, 2016 15:11 pm

Io non ho detto quale è la soluzione.
Ho chiesto chi ha fatto un 9 mesi in agordino seza lavorare a Luxottica.
E ho fatto notare dei problemi oggettivi della disciplina che ha un indotto insostituibile, al momento, per enormi zone dell'arco alpino; non solo iTaglia.
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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda bustomail » mer dic 07, 2016 20:16 pm

Io invece ho detto quale NON è la soluzione, secondo il mio pensiero.
Perche se bisogna investire e incentivare delle attività, preferisco farlo verso chi lavora tutto l'anno e non solo tre mesi...
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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda Kinobi » mer dic 07, 2016 21:05 pm

bustomail ha scritto:Io invece ho detto quale NON è la soluzione, secondo il mio pensiero.
Perche se bisogna investire e incentivare delle attività, preferisco farlo verso chi lavora tutto l'anno e non solo tre mesi...



Non so di che regione sei.
Io sono Veneto. Regione a perequazioni negative, con altre due che pagano (tre regioni pagano in Italia, il resto succhia).
Noi abbiamo sfasciato il nostro territorio con fabbriche. In maniera irreversibile.
Stiano morendo di inquinamento (dati EU, paese con più morti in EU senza avere la popolazione maggiore).
Il turismo è una fonte rinnovabile di reddito. Non disintegra per sempre il territorio. O almeno, tra un capannone e una funivia, lascio a te scegliere.
Il motivo per cui il meridione è a livelli di terzo mondo, dicono, è anche dovuto alla sua posizione non vicina ai grandi mercati (come se il Giappone lo fosse, ma è un altro discorso). In alcune valli, l'autostrada più vicina è a ore. Banda larga da quarto mondo. Aeroporti peggio. Ragazzi che nascono nelle valli che hanno varie ore per andare ad una scuola superiore...
Mah... trovare qualcosa da fare oltre che al turismo in molti luoghi, io non lo so.
E' vero che si tratta di tre mesi (forse, ed in declino), ma per dare tempo ad una comunità di organizzarsi, o di emigrare, serve tempo. Magari crei terme, bordelli, bird watching, però prima che li fai conoscere al mondo, ci vuole tempo.

Ho vissuto in montagna (Cortina, che è già tutto dire), e suggerisco a tutti coloro che propendono per una ragionevole wilderness dei posti di montagna, di provare prima a viverci due mesi. Soprattutto non dobbiamo avere l'egoismo di pensare che perché noi ci svegliamo tra i camion e fabbriche, che gli altri stiano senza strade, lavoro, al freddo, perché le tre settimane quando noi andiamo in vacanza, vorremmo trovare il territorio come vorremmo ci fosse lasciato.

Perciò, l'Unesco serve a nulla. Servono soluzioni a lungo termine per far si che le valli restino vivibili e popolate. Anche per i giovani. Però il NIMBY porta sempre a non fare nulla. Appunto: nulla.

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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda scairanner » mer dic 07, 2016 21:59 pm

Kinobi ha scritto:
bustomail ha scritto:Io invece ho detto quale NON è la soluzione, secondo il mio pensiero.
Perche se bisogna investire e incentivare delle attività, preferisco farlo verso chi lavora tutto l'anno e non solo tre mesi...



Non so di che regione sei.
Io sono Veneto. Regione a perequazioni negative, con altre due che pagano (tre regioni pagano in Italia, il resto succhia).
Noi abbiamo sfasciato il nostro territorio con fabbriche. In maniera irreversibile.
Stiano morendo di inquinamento (dati EU, paese con più morti in EU senza avere la popolazione maggiore).
Il turismo è una fonte rinnovabile di reddito. Non disintegra per sempre il territorio. O almeno, tra un capannone e una funivia, lascio a te scegliere.
Il motivo per cui il meridione è a livelli di terzo mondo, dicono, è anche dovuto alla sua posizione non vicina ai grandi mercati (come se il Giappone lo fosse, ma è un altro discorso). In alcune valli, l'autostrada più vicina è a ore. Banda larga da quarto mondo. Aeroporti peggio. Ragazzi che nascono nelle valli che hanno varie ore per andare ad una scuola superiore...
Mah... trovare qualcosa da fare oltre che al turismo in molti luoghi, io non lo so.
E' vero che si tratta di tre mesi (forse, ed in declino), ma per dare tempo ad una comunità di organizzarsi, o di emigrare, serve tempo. Magari crei terme, bordelli, bird watching, però prima che li fai conoscere al mondo, ci vuole tempo.

Ho vissuto in montagna (Cortina, che è già tutto dire), e suggerisco a tutti coloro che propendono per una ragionevole wilderness dei posti di montagna, di provare prima a viverci due mesi. Soprattutto non dobbiamo avere l'egoismo di pensare che perché noi ci svegliamo tra i camion e fabbriche, che gli altri stiano senza strade, lavoro, al freddo, perché le tre settimane quando noi andiamo in vacanza, vorremmo trovare il territorio come vorremmo ci fosse lasciato.

Perciò, l'Unesco serve a nulla. Servono soluzioni a lungo termine per far si che le valli restino vivibili e popolate. Anche per i giovani. Però il NIMBY porta sempre a non fare nulla. Appunto: nulla.

E


ad esempio
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certo che non possono essere soluzioni definitive e che portano benessere in poco tempo, non è detto nemmeno che effettivamente lo portino, ma perseverare con attività che tutti stimano in declino solo per accontentare i quattro signorotti della valle (che poi portano i soldi all'estero) mi sembra una soluzione suicida, oltre che dannatamente dannosa per l'ambiente e per l'economia, in quanto i turisti estivi, soprattutto gli stranieri, sono molto attenti a questi particolari; quest'anno in val Cimoliana ho trovato una comitiva di 40 svedesi (o finlandesi, non ricordo) con guida (italiana) a camminare in posti che i friulani e i veneti (tranne pochi appassionati) nemmeno conoscono, dalle parti di forcella dei Frassin, gruppo Cima Preti per intendersi.
Gli sciatori, già spennati dal costo dello skypass, tornano dritti a casa e i benefici ricadono tutti sulle società che controllano gli impianti e danno lavoro in sostanza a poche persone; gli altri "turismi" portano gente nelle vallate, gente più propensa a cercare il ristorante tradizionale dove gustare prodotti locali o acquistare il formaggio/salume tipico della zona. Agli sciatori non gliene fotte un caxxo, sono gli stessi che in estate vanno a Riccione e la sera mangiano la pizza.
Esempio reale: la scorsa estate, dati i miei interessi botanici, ho accompagnato degli amici provenienti da Luguria, Emilia e Basilicata in un sito in val Pesarina, Alpi Carniche, dopodichè siamo andati in un ristorante tipico e dopo aver mangiato benissimo, tutti hanno acquistato chi il prosciutto, chi insaccati vari, chi la bottiglia ecc.
Saranno briciole, ma se semini bene hai un futuro, se aspetti la neve per costruire piloni torni indietro 50 anni.
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda bustomail » mer dic 07, 2016 23:00 pm

Le montagne, a differenza del mare, hanno un grosso potenziale turistico, perche sono frequentabili tutto l'anno, con attività per tuttii gusti, e le età.
Ma se ci si ferma al concetto "montagna = sci" , allora è una lotta persa in partenza.
30 anni fa ragionavano così, e ora vediamo i risultati.
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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda Hal9000 » gio dic 08, 2016 0:39 am

kinobi ha scritto:Non so di che regione sei.
Io sono Veneto. Regione a perequazioni negative, con altre due che pagano (tre regioni pagano in Italia, il resto succhia).
Noi abbiamo sfasciato il nostro territorio con fabbriche. In maniera irreversibile.
Stiano morendo di inquinamento (dati EU, paese con più morti in EU senza avere la popolazione maggiore).
Il turismo è una fonte rinnovabile di reddito. Non disintegra per sempre il territorio. O almeno, tra un capannone e una funivia, lascio a te scegliere.
Il motivo per cui il meridione è a livelli di terzo mondo, dicono, è anche dovuto alla sua posizione non vicina ai grandi mercati (come se il Giappone lo fosse, ma è un altro discorso). In alcune valli, l'autostrada più vicina è a ore. Banda larga da quarto mondo. Aeroporti peggio. Ragazzi che nascono nelle valli che hanno varie ore per andare ad una scuola superiore...
Mah... trovare qualcosa da fare oltre che al turismo in molti luoghi, io non lo so.
E' vero che si tratta di tre mesi (forse, ed in declino), ma per dare tempo ad una comunità di organizzarsi, o di emigrare, serve tempo. Magari crei terme, bordelli, bird watching, però prima che li fai conoscere al mondo, ci vuole tempo.

Ho vissuto in montagna (Cortina, che è già tutto dire), e suggerisco a tutti coloro che propendono per una ragionevole wilderness dei posti di montagna, di provare prima a viverci due mesi. Soprattutto non dobbiamo avere l'egoismo di pensare che perché noi ci svegliamo tra i camion e fabbriche, che gli altri stiano senza strade, lavoro, al freddo, perché le tre settimane quando noi andiamo in vacanza, vorremmo trovare il territorio come vorremmo ci fosse lasciato.

Perciò, l'Unesco serve a nulla. Servono soluzioni a lungo termine per far si che le valli restino vivibili e popolate. Anche per i giovani. Però il NIMBY porta sempre a non fare nulla. Appunto: nulla.

E


Io di solito apprezzo gli interventi di Kinobi ma stavolta mi sembra che il signorino abbia scritto dopo un bel bottiglione di vino vedendo 4 monitor al posto di uno.
Innanzi tutto ci sono zone di pianura come il Polesine, il basso ferrarese ed il ravennate che sono più morte di tante zone di montagna, malgrado siano in pianura padana, servite allo stesso livello e con prospettive di crescita minime; anche in questi posti il turismo funziona solo tre mesi l'anno e qualche we nelle mezze stagioni (di gente che si fa un tuffo in mare a gennaio se ne conta sulle dita di un piede). Quindi il discorso "io ho vissuto a Cortina", per carità nessuno mette in dubbio che abbia inconvenienti, ma è una emerita CAZZATA!!!

Il discorso "il meridione terzo mondo" non c'entra nulla con l'argomento di partenza, perché il meridione è sottosviluppato, rispetto al nord, per tanti, troppi motivi, che riempirebbero un'enciclopedia e, per la cronaca, in tanti posti per il turismo si sono attrezzati meglio che noi veneti, lo dico perché vissuta sulla pelle.

Che stiamo morendo di inquinamento questo è vero, come pure è vero che il turismo è una risorsa rinnovabile ma:
a) l'inquinamento non è saltato fuori dal nulla ma è frutto di 50 anni di ruberie, inciuci e corruzione (come l'eternit davanti alla stazione di Padova che sono 20 anni che sono lì a discutere che ci devono fare o i rifiuti tossici in centro a Monselice);
b) se i modelli sono sbagliati (visto che la già esistente funivia della Marmolada non è stata esattamente ad impatto ambientale 0) perché continuare ad insistere sulla stessa strada? Il mondo cambia che all'uomo piaccia o meno ed è esso che si deve adattare non viceversa: se il limite delle nevi si dovesse spostare ancora e magari per i prossimi 3-4 o anche 10 anni dovessimo avere inverni secchi e poveri di precipitazioni che si fa? Intanto la funivia è stata fatta, i soldi buttati, fatica a mantenere i costi dell'impianto e poi i cocci sono nostri e dei posteri? Ma che caz... di ragionamento è?
c) i problemi dei collegamenti, del wifi ed altro sono imputabili ad amministrazioni regolarmente elette, quindi, se ai veneti piacciono i politici che producono sterco, evidentemente gli piace sguazzarci, quindi direi proprio che questa argomentazione è OT.

La domanda è piuttosto: se si reputa morto lo sci, perché continuare a speculare ancora sugli impianti???
In un intervento precedente c'era:
kinobi ha scritto:Non sono d'accordo di per se ad ulteriori impianti fatti senza criterio, ma sono favorevole allo studio della fattibilità e alla durata dell'investimento nel lungo termine.

Quanto al criterio per l'investimento, visto che di mezzo c'è una bega di confine regionale e che la Marmolada ospita l'unico (mi sa per poco) ghiacciaio perenne delle Dolomiti (gli altri sono sputacci di neve), mi viene da fare 2+2=4 (in termini di losco ed ombroso), per quanto buone e ragionevoli siano le motivazioni del Trentino (ma non so quanto).

Ultima chicca, riallacciandomi a quanto prima:
kinobi ha scritto:Prima di parlare, suggerisco un mese nell'agordino in inverno senza lavorare alla Luxottica.

Mi sa che a Calto o a Scardovari non ci sta neppure quello...con rispetto ai miei compatrioti polesani.
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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda Kinobi » gio dic 08, 2016 21:00 pm

OT: non ci sono motivi ambientali perché il Polesine sia diverso dalle altre province del Veneto. Certo, vanno sott'acqua ogni tanto, ma anche altre zone non se la passano diversamente.
Solo per la cronaca: il Polesine è a 25 minuti di treno da università o le altre zone che hai citato. Non è lo stesso per ogni zona di montagna. Ha una autostrada che lo attraversa, ed a nord e sud ha due tra le zone più sviluppate d'iTaglia. Se produci qualcosa da quelle zone, in un 35 minuti raggiungono un potenziale acquirente: provaci te dalla Valtellina.
Certamente in Polesine c'è umido. E fai funzionare il climatizzatore d'estate, ma non so se sia meglio il caldo o i meno 15 delle zone montane. Decidi te.
Dal Polesine in treno o in macchina in 25 minuti puoi raggiungere eventualmente le fabbriche delle zone più sviluppate. Provaci te da Sappada.
Tra l'altro, in quelle zone, c'è sia la Transpolesana che la bretella da Ferrara verso i Lidi gratuite a 4 corsie (Bisaglia docet). A memoria non ricordo nessuna altra strada in tutto il Veneto a 4 corsie gratuita se non il tratto di Valsugana verso il Trentino.
Per cui, magari una bossa de vin la hai bevuta pure te, ma non hai detto se hai mai passato due mesi in montagna fuori stagione.
Ambientalmente non si può paragonare una zona di montagna con una di pianura. Come non puoi paragonare il meridione con il nord: un piccolo esempio è che per spedire un pacco dalla Sicilia a Monaco di Baviera ci vuole un giorno in più che da Venexia. Ma una pista ciclabile e un campo da golf lo puoi far nelle tue zone e lo puoi usare anche d'inverno. Fallo te a Alleghe e giocaci a gennaio.
Per cui, se abiti in pianura ha vari alternative oltre che al turismo. In montagna, a me viene meno in mente di cose da poter fare.

Prenditi il tempo di leggerti il report della EU sull'inquinamento, pagina 61 e 62 per far presto. Lo trovi dal sito di Repubblica. C'entra una sega l'eternit o le discariche di Montagnana sotto il paco giochi, o Monselice... I problemi sono altri.
Fine OT.
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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven dic 09, 2016 12:39 pm

Oggi su repubblica paginone sull'innevamento artificiale.

Niente da dire, è un discreto problema. Un obbrobrio sul piano ecologico, ma in effetti capisco le motivazioni di chi su queste attività ci campa.

Io sono un (mediocre) fondista, mi rendo conto che le prospettive di questo sport nel medio termine non sono brillanti. Per noi appassionati pazienza, per chi gestisce gli impianti un bel casino.

Va anche detto, che ho sempre notato che i fondisti-escursionisti-climber ecologici e rispettosi della natura tendono ad essere piuttosto frugali e risparmiosi quando vanno in montagna, mentre i chiassosi discesisti su neve SUV muniti sono di manica molto più larga. E chissà, i montanari, quale delle due categorie apprezzano di più. #-o

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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda Hal9000 » ven dic 09, 2016 15:27 pm

Signo Kinobi,
il report l'avevo letto, non blatero per fare polemica gratuita, non cambio una virgola di quanto ho scritto di risposta e continuo a sostenere che OT ci è andato con un discorso che in merito alla funivia non c'entrava proprio nulla.
Ho tirato in ballo il Polesine per fare un esempio in cui, anche in una regione come il civilissimo Veneto ci siano aree NON montane con le stesse difficoltà delle zone di montagna: i collegamenti in 25 minuti sono solo teorici (di notte, forse), nella pratica è ben altro, il wifi fa cagare uguale e la posta a volte va pure persa!

La verità, riguardo alle funivie, è che in Italia, non solo nella zona dolomitica, hanno costruito impianti per lo sci sfruttando fino all'ultimo cm disponibile entro la quota delle precipitazioni ed ora che il limite delle nevi si è alzato sono rimasti gli scheletri di quello sviluppo (non ho voglia di elencare le zone in cui è stato fatto ma ce ne sono, anche troppe). Togliere di mezzo poi i rottami è un'operazione lunga e costosa.
La Marmolada è una montagna particolare: s'erge in una zona in cui i ghiacciai sono piccoli ed irrilevanti ed ospita l'unico campo nevoso di una certa consistenza, ha i suoi comprensori sciistici ed è stata attrezzata per tale scopo.
Ora la costruzione di un nuovo impianto ha un costo, un impatto ambientale ed un ammortamento non indifferente nel tempo e rappresenta un investimento con comunque una dose di rischio (ora dovuto alla geologia ed ai mutamenti climatici). Detto questo la domanda è: chi ci guadagna??? Siamo sicuri che tutti ne traggano beneficio??? E che conseguenze avrà a lungo termine? Mai sentito di una società privata che faccia l'interesse degli abitanti di un luogo, semmai gli interessi della società e della zona di investimento possono coincidere ma non di più.

Io come cittadino non sono contento ma NON sono chiamato a valutare tutti i parametri dell'opera, compito invece di amministrazioni e tecnici regolarmente eletti e voluti dalla cittadinanza, posso solo esprimere un'opinione, anche a sentimento!!! Tra l'altro una discesa veloce verso il Fedaia mi può solo fare comodo...

Detto questo, caro Kinobi, a me il vino piace e lo bevo, ma parlo con cognizione di causa, poi se lei è convinto e felice, allora lo sono anche io. Pace ed amore :smt007 :smt007 .
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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda Kinobi » ven dic 09, 2016 19:09 pm

Cara,
Possiamo bere tre bosse de vin assieme.
Ma tu rileggi, fa anche tre volte, il mio primo post di questo tread in particolare il ultimo paragrafo.
Saluti da Siurana
E

Ps refuso di "alla durata" con "della durata". Te xe, el vin....
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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda otttoz » dom dic 11, 2016 9:48 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Oggi su repubblica paginone sull'innevamento artificiale.

Niente da dire, è un discreto problema. Un obbrobrio sul piano ecologico, ma in effetti capisco le motivazioni di chi su queste attività ci campa.

Io sono un (mediocre) fondista, mi rendo conto che le prospettive di questo sport nel medio termine non sono brillanti. Per noi appassionati pazienza, per chi gestisce gli impianti un bel casino.

Va anche detto, che ho sempre notato che i fondisti-escursionisti-climber ecologici e rispettosi della natura tendono ad essere piuttosto frugali e risparmiosi quando vanno in montagna, mentre i chiassosi discesisti su neve SUV muniti sono di manica molto più larga. E chissà, i montanari, quale delle due categorie apprezzano di più. #-o

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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda Stef » dom dic 11, 2016 10:31 am

Crea più danno lo scialpinista che si porta il panino da casa.
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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda Drugo Lebowsky » dom dic 11, 2016 19:32 pm

Stef ha scritto:Crea più danno lo scialpinista che si porta il panino da casa.


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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda Drugo Lebowsky » dom dic 11, 2016 19:33 pm

scialpinista + panino = caiano

=> il caiano è dannoso
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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda piazarol » lun dic 12, 2016 11:24 am

Drugo Lebowsky ha scritto:scialpinista + panino = caiano

=> il caiano è dannoso


per fortuna ci stanno arrivando anche nelle alte sfere

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Re: Marmolada, a rischio la tutela Unesco

Messaggioda Drugo Lebowsky » lun dic 12, 2016 13:46 pm

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