Free-solo: una tendenza, una moda o una evoluzione?

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

Messaggioda fabri » ven ott 26, 2007 19:27 pm

Roberto ha scritto:
fabri ha scritto:
Enzolino ha scritto:Nelle freesolo non puoi tornare indietro, con la corda invece si!
Con la corda puoi decidere di fermarti senza corda no. Non puoi avere dubbi o indecisioni. Devi andare avanti per forza.



Non avevo fatto caso a quanto scritto da Enzolino.
Quindi è free solo, chi sale con scarpette e magnesite e basta. e questo è ovvio.
Si può parlare lo stesso di free solo per chi sale con imbraco, un paio di rinvii, longe e magari uno spezzone di corda?
Naturalmente parlando di vie lunghe.
Se ti assicuri non è più freesolo, anche se sono con uno spezzone di corda.
L' imbrago invece lo considero un peccato veniale, anche perché non serve a nulla se non hai almeno un pezzo di corda.


Io in genere vado con imbraco, un paio di rinvii e una longe attaccata all'imbraco. In caso di vie + lunghe, mi porto nello zainetto uno spezzone di mezza da 25 mt.
Ovviamente non mi assicuro in salita, ma in caso di problemi ho la possibilità di assicurarmi magari ad un chiodo con la longe. Lo spezzone lo porto per eventuali emergenze.
Riconosco che sono facilitazioni rispetto al free solo puro.
Posso sempre parlare di free solo?
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Messaggioda savsav » ven ott 26, 2007 19:33 pm

Enzolino ha scritto:Nelle freesolo non puoi tornare indietro


Non è esatto....
Cesare Maestri "torno' indietro" dalla via delle Guide al Crozzon...ed era in freesolo.... 8)
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Messaggioda quilodicoequilonego » ven ott 26, 2007 19:59 pm

savsav ha scritto:
Enzolino ha scritto:Nelle freesolo non puoi tornare indietro


Non è esatto....
Cesare Maestri "torno' indietro" dalla via delle Guide al Crozzon...ed era in freesolo.... 8)


per preuss, saper scendere allo stesso modo, era obbligatorio :twisted:
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Messaggioda savsav » ven ott 26, 2007 20:03 pm

Enzolino:
Storia dell'Alpinismo 3-(come Roberto) :twisted:
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Messaggioda quilodicoequilonego » ven ott 26, 2007 23:40 pm

certo che a scendere, si farà meno fatica, ma penso che la soddisfazione sia doppia, dopo che sei stato sempre con gli occhi nel vuoto

io mi accontento di rientri tipo dall'Ambiez, se si tornasse per comodo sentiero non sarebbe la stessa cosa
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Messaggioda Enzolino » sab ott 27, 2007 8:44 am

Io parlavo di vie estreme ... non di facili sesti gradi ... :twisted:
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Messaggioda savsav » sab ott 27, 2007 8:50 am

Enzolino ha scritto:Io parlavo di vie estreme ... non di facili sesti gradi ... :twisted:


A suo tempo erano estreme....! :)

Ritenta... 8)
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Messaggioda Enzolino » sab ott 27, 2007 8:55 am

savsav ha scritto:
Enzolino ha scritto:Io parlavo di vie estreme ... non di facili sesti gradi ... :twisted:


A suo tempo erano estreme....! :)

Ritenta... 8)
Si ma i tempi cambiano e l'arrampicata si evolve.
Ora le vie estreme in freesolo sono esperienze di non ritorno ...

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Messaggioda savsav » sab ott 27, 2007 9:01 am

Enzolino ha scritto:
savsav ha scritto:
Enzolino ha scritto:Io parlavo di vie estreme ... non di facili sesti gradi ... :twisted:


A suo tempo erano estreme....! :)

Ritenta... 8)
Si ma i tempi cambiano e l'arrampicata si evolve.
Ora le vie estreme in freesolo sono esperienze di non ritorno ...

Enzolino - Savsav 2 - 1

Palla in centro ... :twisted:


OK... :?
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Messaggioda quilodicoequilonego » sab ott 27, 2007 9:33 am

i tempi devono cambiare ancora, si è evoluta solo la salita, ora deve evolversi anche la discesa e raggiungere gli stessi livelli :twisted:

l'evoluzione continua, per mano dei giovani, non di noi vecchi, ma tu se ti impegni ce la puoi fare 8)
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Messaggioda Enzolino » sab ott 27, 2007 13:02 pm

quilodicoequilonego ha scritto:i tempi devono cambiare ancora, si è evoluta solo la salita, ora deve evolversi anche la discesa e raggiungere gli stessi livelli :twisted:

l'evoluzione continua, per mano dei giovani, non di noi vecchi, ma tu se ti impegni ce la puoi fare 8)
:smt098
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Messaggioda SCOTT » sab ott 27, 2007 13:10 pm

:? ...MA... nessuno di voi ci racconta una delle sue solitarie?

Dai...dai... quella che ha significato di più... :wink: ...mica vi imbarazzate no?!? :lol:

:arrow: Scott.
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Messaggioda n!z4th » sab ott 27, 2007 13:34 pm

Solitaria notturna al Pizzini, poi vedretta di cedec e ritorno.Nessuna dormita, ritorno all'alba. :roll:

Poco *alpinistica* ma mi è piaciuta :!:

un freddo caino... :roll:

scusate se è OT... :oops:
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Messaggioda Enzolino » sab ott 27, 2007 19:31 pm

SCOTT ha scritto::? ...MA... nessuno di voi ci racconta una delle sue solitarie?
Ma solitarie o freesolo?
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Messaggioda Roberto » sab ott 27, 2007 21:34 pm

SCOTT ha scritto::? ...MA... nessuno di voi ci racconta una delle sue solitarie?

Dai...dai... quella che ha significato di più... :wink: ...mica vi imbarazzate no?!? :lol:

:arrow: Scott.


http://www.itsportmontagna.it/ng/Racconti/di_notte.htm


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Messaggioda SCOTT » sab ott 27, 2007 22:10 pm

Enzolino ha scritto:
SCOTT ha scritto::? ...MA... nessuno di voi ci racconta una delle sue solitarie?
Ma solitarie o freesolo?


:roll: ...rileggi il titolo del topic... :evil:

:lol: :wink: Scott.
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Messaggioda SCOTT » sab ott 27, 2007 22:12 pm

Roberto ha scritto:
SCOTT ha scritto::? ...MA... nessuno di voi ci racconta una delle sue solitarie?

Dai...dai... quella che ha significato di più... :wink: ...mica vi imbarazzate no?!? :lol:

:arrow: Scott.


http://www.itsportmontagna.it/ng/Racconti/di_notte.htm


http://www.itsportmontagna.it/ng/Raccon ... rumore.htm


Gra-zie :wink:

...mò li leggo...

:smt023 Scott.
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Messaggioda Enzolino » lun ott 29, 2007 9:03 am

SCOTT ha scritto::? ...MA... nessuno di voi ci racconta una delle sue solitarie?

Dai...dai... quella che ha significato di più... :wink: ...mica vi imbarazzate no?!? :lol:

:arrow: Scott.
Ho fatto diverse freesolo senza storia.

Altre freesolo invece per me son state delle esperienze di riferimento. Tra queste me ne vengono in mente tre, una a Capo Testa, una a Cala Luna e l'altra a Capo Caccia ...

Quella alla valle della Luna si svolse nell'estate del 1998. Quell'estate imparai una regola fondamentale per le freesolo: non arrampicare col caldo!

Eravamo con un'amico in spiaggia a prendere il sole.
Ad ad un certo punto mi sono alzato ed in costume, scarpette e magnesite sono andato a percorrere una linea senza conoscerne difficolta' e percorso. Cosi' ... solo affidandomi all'ispirazione del momento.
A posteriori ho capito che si tratto' nella parte iniziale della via numero 8 nell'immagine sotto, e nella parte finale una variante. (chissa', magari un giorno tornero' con la corda e descrivero' a Maurizio le difficolta' :D seconco me si tratto' di VI o VI+ )

Immagine

All'inizio, nel V+, ando' tutto bene.
Il casino e' iniziato nella fessura finale.
Questa fessura si restringeva e poi verso la fine si allargava.
A meta' della fessura il caldo mi faceva sudare le mani.
In pratica a meta' della fessura rimanevo attaccato alla roccia con una mano grazie ad una scaglietta di cinque millimetri ed con un piede incastrato nella fessura.
Piu' il tempo passava e piu' sudavo ed ad un certo punto sentivo persino il battito del cuore nelle orecchie.
Guardavo in basso e vedevo la gente in spiaggia molto piccola. Qualcuno mi guardava.
Ogni tanto il mio amico lanciava uno sguardo. Non era la prima volta che mi cacciavo nei casini, e lui lo sapeva!
Pensavo che non sarebbe stato un bello spettacolo per loro vedere un tizio rotolare giu' e sporcare di sangue quelle belle rocce granitiche.
Ma non potevo rimanere la' per sempre.
Mi trovavo di fronte ad un vicolo cieco.
Per fare i movimenti finali dovevo mettere in gioco tutto me stesso.
Si trattava di cinque banalissimi metri di roccia che alla fine si allargavano.
Sarei stato in grado di uscirne?
Non lo sapevo.
Ad un certo punto realizzai che solo accettando le conseguenze delle mie azioni avrei avuto il coraggio di mettermi in gioco in quei movimenti finali. Ed accettare le conseguenze di queste azioni significava accettare la morte.

In seguito a queste riflessioni sentii come un flusso di energia da dentro e senza pensarci misi tutte queste energie nel movimento e nella roccia.
Lento, costante e totalmente concentrato riuscii a superare quei pochi metri.

Alla fine superai la fessura e sopra la parete mi sentivo come un samurai che aveva appena attraversato un campo di battaglia ... provavo come un forte senso di liberta' ...

Era come se la vita e la morte si fossero incontrati in quel vicolo cieco ed io dovevo solo trovare la chiave per aprire la porta ...

Era come se in quel vicolo cieco avessi attraversato una porta oltre la quale c'erano tesori che non conoscevo.

Quei tesori spiegano il perche' c'e' chi decide di rischiare la vita in queste esperienze. Si rischia di perdere qualcosa, ma allo stesso tempo si puo' guadagnare qualcosa dal valore inestimabile ...

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda Roberto » lun ott 29, 2007 11:19 am

Visto che Enzolino ha raccontato della salita di una via un po alla "garibaldina", senza sapere il grado, ma fidandosi dell' intuito... : "Quella la faccio senza problemi!" :roll: , vi racconto quello che ho combinato questa estate alla Terza Spalla del Corno Piccolo.

La Terza Spalla ha una parete un po nascosta, scomoda da raggiungere, quindi poco frequentata e, di conseguenza ancora con poche vie, sulla quale gia un paio di settimane prima avevo aperto una via senza corda, ma da sotto si capiva benissimo che era facile e il mio proverbiale intuito non aveva sbagliato.
Soddisfatto della salita ci sono tornato e, affidandomi ancora al mio "proverbiale intuito", ho attaccato slegato una linea di salita poco a dx della precedente.
Tutto bene per la prima metà della via, mi sentivo padrone della situazione, scalavo con sicurezza e la via presentava bei passaggi, non banali ma che mi permettevano una arrampicata senza patemi.
Verso l' uscita mi ritrovo in un diedrino abbastanaza facile con a dx una bellissima placca, dall' aspetto non semplice, ma fattibile.
Ci penso un po e poi abbandono il diedrino e mi inoltro nella placca.
Appena salito ecco che comincio a trovarmi nel solito dilemma: continuo o scendo? Adesso posso rientrare ma dopo?
E' la classica placca delle Spalle, buchetti svasi e appoggi simili, alternati a qualche bella presa, una arrampicata tecnica che richiede fiducia nei propri mezzi e buona tecnica.
Solo che io in quel momento non è che avessi più tanta fiducia nei miei mezzi, ma vista la bella presa solo un po più in la .... continuo.
Insomma, per farla breve, mi ritrovo mezzo incrodato a metà placca, senza sapere bene che fare.
Con varie strizzate di culo riesco a uscire e mi approdo su una cengetta, alla base di un camino liscissimo, con a dx una parete leggermente strapiombante.
Cerco di entrare nel camino, ma la liscezza ed il fatto che ho uno zainetto sulle spalle, mi sconsigliano di proseguire e sono costretto a provare a dx, per la "paretina strapiombantina".
Dopo una bella fessurina rovescia arrivo alla "resa dei conti": lo strapiombetto.
Provo a dx, a sx, al centro. Provo a riscendere.... non riesco a trovare il coraggio.
Sento gli avanbracci che cominciano a gonfiarsi e cerco in tutte le maniere di non acciaiarmi, ma capisco che più aspetto più rischio di non farcela.
Non mi era mai capitato, ma ad un certo momento le gambe hanno cominciato a tremare leggermente; capisco che sto rischiando sul serio e mi riprometto che mai più scalero senza corda, è da coglioni.
La cosa che mi opprime è la paura di non trovare la presa adatta, non penso assolutamente ad altro che alla mia pelle. Non faccio riflessioni amletiche sul perché, sull' etica e sulla filosofia ... penso solo che mi sono montato la testa, fatto coinvolgere dai discorsi di quelli forti senza essere all' altezza. Mi sento improvvisamente incompetente, incapace e presentuoso.
In realtà il tratto impegnativo è breve, ma a me sembra un eternità di movimenti.
Vado contratto e il dio degli scalotori incoscienti mi da una mano, facendomi trovare la presa giusta ad ogni passaggio.
Esco dalla sequenza ed anche dalla via, ed il cuore mi batte forte; continuo per l' ultimo saltino facile e mi siedo sul prato della cima.
Sono esausto, non tanto fisicamente, quanto psicologicamente.
La sensazione di aver rasentato la catrastrofe è netta. Ma dopo qualche minuto, ripreso il controllo, mangiata una barretta e bevuto un sorso d' acqua, decido che, visto che è adata bene, visto che mi porto a casa una via fatta senza corda, tanto vale che continuo per le altre due Spalle, seguendo il programma che mi ero fatto , tanto il resto, in confronto a quello che ho appena vissuto, sarà "una calla".... come al solito mi sono rimangiato la promessa.
Il resto è senza storia, scalo abbastanza tranquillo e mi chiedo quale emozione potrà mai farmi decidere davvero di "abbassare la cresta", se neppure una paura simile mi ha fatto desistere dal proseguire una ricerca di non so bene cosa e non so bene perché.
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Messaggioda Enzolino » lun ott 29, 2007 12:35 pm

:lol:
Bellissimo!!! ... da leggere ... :lol:
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