Ciao a tutti,
sulla fine di questa estate mi è venuta una voglia matta di andare alla scoperta di questa bella parete a due passi da casa ma mai salita, ho scoperto che sono presenti numerose vie ma molte delle quali ormai cadute nel dimenticatoio. in particolare mi interessava la via Moss-Ruggero aperta dal Benigno in memoria di due alpinisti scomparsi..
comunque sia ho tentato di trovare qualche relazione su internet ma le poche trovate non percorrono la via originale e all' altezza del grande tetto (che alla fine è ciò che più caratterizza la via) escono sulla vicina via Gatti.
ho pensato quindi di stilare una relazione sulla via nella speranza di poter essere d' aiuto a qualche altro cacciatore di avventure!
23/09/2017, Via Moss-Ruggero Sasso dei Carbonari VII- , VI e A0, R3, 600 m circa.
L1: salire senza percorso obbligato puntando al grande strapiombo, alla nicchia traversare a destra, sosta poco sopra su 3 chiodi . Attenzione alla roccia nei pressi della nicchia che diventa molto friabile. Possibilità di spezzare il tiro, varie possibilità di sosta intermedie. 80 m, III, V-; L2: salire la placca compatta grazie all’estetica fessura che la solca sulla destra, sosta in placca (chiodi). 30 m, V+; L3: percorrere la stupenda fessura ad arco fino allo strapiombo che si vince per generosi appigli o con qualche passo in artificiale (chiodatura abbondante). Un diedro che diventa poi canale porta a una cengia ove si trov la sosta su 2 chiodi . 60 m, VII- oppure VI e A0, III ; L4: proseguire lungo il diedro, ora più verticale. Superare poi dei risalti e delle facili rocce. Svariate possibilita di allestire una sosta. 35 m, V; L5: sempre per percorso non obbligato continuare per rocce rotte e brevi risalti, sostare all’inizio del muro verticale nero che porta all’imponente tetto. 50 m, II; L6: salire la placca nera mediante delle lamette (da verificare) e spit; risalendo un breve diedrino aggettante sulla destra raggiungere la sosta (chiodi+chiodi a pressione) proprio sotto al tetto. 20 m, VI+ oppure VI e A0; L7: dalla sosta traversare a sinistra fino all’evidente fessura che incide ed attraversa in obliquo verso destra l’intero tetto. Al termine, si prosegue (sempre su staffe) seguendo la fessura che continua lungo la placca verticale fino a dove la chiodatura si dirada e costringe agli ultimi passi in arrampicata libera per raggiungere la sosta. Prestare attenzione all’attrito delle corde. 35 m, A2, V+, circa 25 chiodi per lo più a pressione; L8: superare l’evidente diedro fino a raggiungere nei pressi di un camino dove allestire una sosta. 55 m, V+, III; L9: salire lungo il camino, presenti svariati chiodi un po' nascosti, fino a dove si stringe a imbuto, sostare (due chiodi) . 35 m, IV passi di V; L10 continuare lungo il camino in opposizione, presenti chiodi e un dado incastrato non visibili dalla sosta, una volta usciti risalire il facile canale fino a un mugo dove si sosta. 60 m, V, II. Proseguire sulla cresta soprastante prestando attenzione alle rocce instabili, appena possibile spostarsi nel canalone di destra. Continuare per facili rocce sino alla vetta. 150 m circa.
Tutti i chiodi in via sono ancora buoni, roccia molto aderente anche se da verificare in alcuni punti. Le soste presenti sono buone ma da rinforzare, per quelle non presenti ci sono svariate possibilità di sosta.
Portare una serie di friends dallo 0.2 al 2 BD (volendo raddoppiare le misure da 0.5-1) chiodi e martello, nuts non indispensabili, utili se non indispensabili invece due staffe a testa e un fiffi almeno per il primo di cordata.
sperando che venga rivalutata, buone scalate a tutti!