da Fokozzone » mar mag 11, 2004 8:00 am
da aculnaig » mar mag 11, 2004 8:28 am
Fokozzone ha scritto:A vista, a vista...
Per scalare a vista ci vogliono qualità: decisione, occhio, velocità e resistenza. E poi sorge un altro problema: scalare a vista in falesia implica o di alzare continuamente il grado, o di macinare migliaia di chilometri.
Dopo qualche anno di arrampicata le falesie a distanza ragionevole da casa sono esplorate integralmente e allora che tiri si provano?
E infine uno scalatore abbastanza esperto come me, ma che resterà sempre sottotenente (quando non nullatenente ) come farà ad applicare a vista tutte le meraviglie della tecnica che ha acquisito? Bilanciamenti, lolottes, attorcigliamenti vari, spallate, incastri strani...
Perciò meno onsight e più punto rosso!
Che meraviglia per un sottotenente aver memorizzato perfettamente una sequenza di movimenti e ottimizzarli al punto da fare (in fretta che non mi tengo, pant pant!) in libera ciò che non avrei mai pensato di fare.
So che in questo forum di sindacalisti sarò come al solito controcorrente, ma, per me, lavorare è bello
Fokozzone
da fscazzol » mar mag 11, 2004 8:30 am
da aculnaig » mar mag 11, 2004 8:39 am
fscazzol ha scritto:Beh, mano mano che uno migliora e aumenta il grado, tende a provare vie sempre più dure, anche in falesie dove è già stato e quindi si lavora sempre a vista eppoi (parlo per me), dieci minuti dopo aver fatto una via non mi ricordo più una beata mazza e quindi ogni volta che faccio una via mi sembra sempre la prima volta!!
da fab » mar mag 11, 2004 9:55 am
da pietrodp » mar mag 11, 2004 10:00 am
Fokozzone ha scritto:A vista, a vista...
Per scalare a vista ci vogliono qualità: decisione, occhio, velocità e resistenza. E poi sorge un altro problema: scalare a vista in falesia implica o di alzare continuamente il grado, o di macinare migliaia di chilometri.
Dopo qualche anno di arrampicata le falesie a distanza ragionevole da casa sono esplorate integralmente e allora che tiri si provano?
E infine uno scalatore abbastanza esperto come me, ma che resterà sempre sottotenente (quando non nullatenente ) come farà ad applicare a vista tutte le meraviglie della tecnica che ha acquisito? Bilanciamenti, lolottes, attorcigliamenti vari, spallate, incastri strani...
Perciò meno onsight e più punto rosso!
Che meraviglia per un sottotenente aver memorizzato perfettamente una sequenza di movimenti e ottimizzarli al punto da fare (in fretta che non mi tengo, pant pant!) in libera ciò che non avrei mai pensato di fare. So che in questo forum di sindacalisti sarò come al solito controcorrente, ma, per me, lavorare è bello
Fokozzone
da Roberto » mar mag 11, 2004 10:08 am
da Herman » mar mag 11, 2004 11:57 am
pietrodp ha scritto:ma e' solo di una via lungamente lavorata che mi rimangono davvero dentro quelle sensazioni che rendono unico il gioco dell'arrampicata: conoscere ogni singolo appiglio e appoggio, sapere quando bisogna scappare via veloci e quando fermarsi a prendere fiato, sentire come reagisce il proprio corpo a delle sollecitazioni note, gia' sperimentate, e cercare di volta in volta di migliorare l'efficienza del movimento per arrivare sopra un po' meno stanchi... e poi ancora trovare la sequenza magica, l'unica che mi permette di superare quei pochi metri di roccia, all'inizio apparentemente invincibili, e' proprio come risolvere un puzzle, un enigma motorio scolpito nella pietra, ed e' la cosa che forse piu' mi esalta di questa immaginifica attivita'.
E ancora, essere in ufficio alla mattina ma avere ancora nelle mani, negli occhi, nella testa, le sensazioni che provavo ieri scalando le rocce, accorgersi che oggi la mente proprio non riesce a soffermarsi troppo a lungo sul lavoro perche' sta ancora rielaborando una lunga sequenza di scagliette, pinze, fessure, che la prossima volta riusciro' a tenere, oh, se ci riusciro', e con le quali mi issero' verso una catena arrugginita che sara' l'apotesi del mio inutile gioco.
da aculnaig » mar mag 11, 2004 11:59 am
Herman ha scritto:pietrodp ha scritto:ma e' solo di una via lungamente lavorata che mi rimangono davvero dentro quelle sensazioni che rendono unico il gioco dell'arrampicata: conoscere ogni singolo appiglio e appoggio, sapere quando bisogna scappare via veloci e quando fermarsi a prendere fiato, sentire come reagisce il proprio corpo a delle sollecitazioni note, gia' sperimentate, e cercare di volta in volta di migliorare l'efficienza del movimento per arrivare sopra un po' meno stanchi... e poi ancora trovare la sequenza magica, l'unica che mi permette di superare quei pochi metri di roccia, all'inizio apparentemente invincibili, e' proprio come risolvere un puzzle, un enigma motorio scolpito nella pietra, ed e' la cosa che forse piu' mi esalta di questa immaginifica attivita'.
E ancora, essere in ufficio alla mattina ma avere ancora nelle mani, negli occhi, nella testa, le sensazioni che provavo ieri scalando le rocce, accorgersi che oggi la mente proprio non riesce a soffermarsi troppo a lungo sul lavoro perche' sta ancora rielaborando una lunga sequenza di scagliette, pinze, fessure, che la prossima volta riusciro' a tenere, oh, se ci riusciro', e con le quali mi issero' verso una catena arrugginita che sara' l'apotesi del mio inutile gioco.
Bravo Pietro, ci diamo il cambio nel leggerci nel pensiero :D
da Boots » mar mag 11, 2004 12:20 pm
da Fokozzone » mar mag 11, 2004 12:43 pm
da aculnaig » mar mag 11, 2004 13:00 pm
Fokozzone ha scritto:Questo we ragionavo con dei miei amici che l' arrampicata a vista consente meno movimenti.Conviene stare sempre con le gambe aperte, abbastanza frontali, per poter liberare indifferentemente l' una o l' altra mano.
Ero in una falesia di conglomerato a buchi, difficili da vedere, (che un sottotenente come me soffre moltissimo) e il problema si evidenziava al massimo: se non sai dove arrivare non conviene impostare movimenti strani.
Invece quando lavoro... è come passare dall' astrologia alla scienza!
Fok
da Herman » mar mag 11, 2004 13:08 pm
Boots ha scritto:perdonate la mia ignoranza... ma aprire un monotiro è differente dal farlo già aperto???
Cioè se tu fai un monotiro già aperto... acquisisci il grado del monotiro che fai??
da fscazzol » mar mag 11, 2004 13:14 pm
Herman ha scritto:Boots ha scritto:perdonate la mia ignoranza... ma aprire un monotiro è differente dal farlo già aperto???
Cioè se tu fai un monotiro già aperto... acquisisci il grado del monotiro che fai??
Ho provato ad usare il traduttore di google ma non ho capito a cosa ti riferisci
Cosa intendi per:
1. aprire un monotiro
2. acquisire il grado
da Roberto » mar mag 11, 2004 13:18 pm
Conosco il posto, davvero imbarazzante trovare i buchi giusti!Fokozzone ha scritto:Ero in una falesia di conglomerato a buchi...
da erik. » mar mag 11, 2004 13:19 pm
da MarcoS » mar mag 11, 2004 13:21 pm
da Herman » mar mag 11, 2004 13:39 pm
MarcoS ha scritto:La cosa buffa dell'a vista come sistema di vita è che poi arrivi al punto che tra le vie passate a vista (7a+ se interessa) e non passare proprio ci sarà stato...boh...un mezzo grado
MarcoS ha scritto:mettendo in gioco tutto in quel tentativo ci si inventa un sacco di cose per risolvere i problemi che pone la salita, pensiamo a certe "fughe in avanti" al limite del volo, senza contare certi "recuperi" da errori di impostazione o di passaggio, possibilmente da risolvere senza bruciarsi, tutta roba che richiede, oltre all'esperienza, una buona dose di creatività anche motoria.
da aculnaig » mar mag 11, 2004 13:41 pm
Herman ha scritto:C'è pure l'intelligenzia motoria data dalla disperazione....
da Herman » mar mag 11, 2004 13:42 pm
mpz129 ha scritto:....tant'è che quando mi chiedono che grado faccio dico sempre il grado che sicuramente riesco a fare a vista (purtroppo basso )
Il Forum è uno spazio dincontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dellalpinismo, dellarrampicata e dellescursionismo.
La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.