14 settembre

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

14 settembre

Messaggioda scairanner » gio set 14, 2017 23:44 pm

[AS (ante scriptum): GiorgioLx, tranquillo :lol: ]

L'ho scoperto adesso (o meglio riscoperto), ricorrenza di una giornata memorabile oggi 14 settembre, per l'arrampicata.


Back to the future
09 settembre 2009 Back to the future di Maurizio Oviglia e Daniel Vecchiato
Articolo pubblicato su UP 2006.

Sono passati quindici anni da quando il compianto Wofgang Güllich riuscì a concatenare quella quindicina di movimenti durissimi che avrebbe battezzato "Action Directe", una via destinata a diventare un mito, una realizzazione che avrebbe segnato una delle tappe fondamentali dell'arrampicata sportiva mondiale. Se pensiamo all'arrampicata come un semplice sport, verrebbe da domandarsi il perchè: il 9a non è che un numero, un traguardo come un altro destinato a essere un giorno superato… Eppure questa via, piuttosto che altre, è rimasta per questi quindici anni un punto di riferimento per tutti i migliori, una preda ambita che si è concessa solo a pochissimi, data la sua specificità. Tuttavia questa specificità, si tratta infatti di una via molto intensa su biditi e monoditi dove servono tendini d'acciaio, non è mai stata una scusa per quanti l'hanno provata e poi abbandonata dicendo sconsolati "non fa per me!". Occorre considerare che provare Action è un progetto molto ambizioso, esigente, perché forse non è ancora nato il climber che contenga nel suo patrimonio genetico dei movimenti così specifici e difficili. Un climber, cioè, che sia in grado di farla in pochi tentativi. È piuttosto un progetto che necessita mesi di allenamenti specifici al Pan Gullich… appunto… e viaggi in Frankenjura non sempre di buon esito, a causa delle imprevedibili condizioni della meteo e dell'aderenza. Per tutte queste cose, probabilmente, il primo 9a della storia dell'arrampicata è divenuto ben più importante del primo 8a (di data e paternità ancora incerta, ma sicuramente realizzato negli Stati Uniti attorno al 1977) e del primo 8b (opera ugualmente di Wolfgang Gullich, nel 1984). O di altre performance non direttamente legate a un numero, ma che hanno fatto sognare tutti gli arrampicatori del mondo, per gli orizzonti che hanno saputo spalancare. Action Directe ha rappresentato un reale passo avanti nel campo della difficoltà pura, perchè non è stata solo una serie di movimenti fattibili cuciti a suon di tentative, una via di continuità, per intenderci, un progetto di cui hai la matematica certezza di venirne a capo aumentando la resistenza. Forse quel che affascina è stata proprio questa capacità di Wolfgang di accettare una sfida, per quei tempi, al di là del possibile, senza facili scorciatoie. Una grande lezione di sportività che rimane attuale e ha indicato la via alla nuova generazione di arrampicatori. D'altra parte il mondo contiene moltissime vie difficili, anche più difficili di Action Directe. Ma quella prua di 12 metri rimane là, è come un'opera d'arte che sfida il tempo e non può essere ignorata. Ma leggiamo come Tilmann Hepp descrive il momento in cui il suo amico Güllich realizzò la via: «… Ogni tentativo di salirla sembrava illusorio, lontanissimo, ma il passo verso un nuovo grado di difficoltà, e che si trattasse di questo lui era consapevole, deve sembrare illusione! Wolfgang era animato solo dalla tensione tra la visione della linea come utopia intoccabile e la speranza di trasformarla in realtà. Sapere che la parte alta era già stata vinta da Sykora e che quella bassa era ritenuta fattibile da parte sua gli diede un solido motivo per mobilitare nuove energie. Chi ripete sa che la cosa è possibile, invece chi sale per primo non sa che cosa l'aspetta. Oscilla tra speranza e rassegnazione, tra frustrazione e ottimismo. È nella testa che avviene la lotta tra possibile e impossibile. Ed è il potere della mente che determina sconfitte e successi.
Nello sport vale più la testa dei muscoli. Güllich provò la via, nei giorni seguenti cadde in preda a quell'irrequietezza indispensabile per ogni prestazione sportiva ad alto livello. Uno stato fisico e psichico il cui grado di eccitazione lo portava già all'alba sulle rocce così da essere di nuovo velocemente attivo dopo essersi sognato di notte i movimenti giusti. Un attivismo difficile da controllare che però deve essere trattenuto per non privare il corpo del riposo necessario. Infine dopo undici giorni di arrampicata sulle rocce, distribuiti nell'arco di dieci settimane, un sabato, il 14 settembre 1991, sotto gli occhi di alcuni arrampicatori fece un altro tentativo sulla via. Aveva dodici metri di dura arrampicata davanti a sé su un muro strapiombante di quarantacinque gradi. Si lasciò alle spalle un movimento dinamico che richiese il massimo della forza, superò dei passaggi bloccando su buchi per dita piatti, pinzò delle prese laterali complesse con difficili cambiamenti di piede per raggiungere posizioni stabili di equilibrio. Si tenne su un tratto dove c'erano buchi per le dita e si lanciò con potenza e dinamismo nel movimento di uscita. Dopo appena settanta secondi di un concentrato di arte arrampicatoria, Wolfgang Güllich aveva fatto Action Directe.» Ciò che ha inizialmente colpito la comunità internazionale dei climber, è stato l'alone di impossibilità che si stava guadagnando la via, mano a mano che passava il tempo. È come se, nonostante la salita di Wolfgang, la via fosse ancora ritenuta impossibile da scalare, e quindi da ripetere. Come sappiamo Wolfgang morì da lì a poco in un incidente d'auto e Action fu provata senza successo da alcuni arrampicatori dal valore indiscutibile, tra i quali Fred Nicole, Ben Moon e tanti altri. Il primo a riuscire nella ripetizione fu l'arrampicatore locale Alex Adler, praticamente sconosciuto fuori dalla Germania, che dichiarò che la via era per lui diventata un'ossessione costringendolo a una importante perdita di peso. Anche Alex si allenò in modo specifico per realizzare la via che non perse tuttavia, con la prima ripetizione, il suo alone di leggenda. Anzi, nei cinque anni che seguirono e che separano dalla seconda ripetizione, opera dello spagnolo Iker Pou, ci fu chi asserì che quella via fosse impossibile da ripetere per un climber non residente in Frankenjura. Pou, giovane climber di talento e polivalente quasi quanto Gullich, si era recato per la prima volta in Frankenjura nel 1998. Da allora Action era divenuta un'ossessione e aveva naturalmente anche lui iniziato degli allenamenti specifici al fine di venirne a capo. L'ascensione di Pou è tra l'altro documentata in un bellissimo video in cui l'operatore è riuscito bene a rendere l'idea della effettiva difficoltà. Col nuovo millennio Action ha perso sicuramente la fama di impossibilità, ma in compenso ha assunto lo status di via simbolo che tutti i migliori vorrebbero avere nel curriculum. Così nel 2001 arriva la ripetizione del talentuoso e giovane americano Dave Graham, poi nel 2003 quella di Cristian Bindhammer, ancora un arrampicatore tedesco. Nel 2005 Action Directe è stata ripetuta per ben tre volte, ed è il primo anno che riceve tante visite, coronate da successo. Il giapponese Dai Koyamada, l'inglese Richard Simpson e il tedesco Markus Bock. Tanti successi ci hanno spinto a mettere in piedi questa piccola inchiesta e a porci delle domande. Dopo 15 anni il divario si è colmato? I migliori di oggi hanno finalmente metabolizzato una difficoltà, il 9a, che nel 1991 era visionaria? Daniel Vecchiato ha intervistato, i protagonisti delle ripetizioni del 2005 per scoprire se qualcosa è cambiato, se questa via ha smesso di essere un punto di riferimento, se il mito si è sgretolato o se dalle parole dei protagonisti ne esce piuttosto rafforzato… Ripetizioni di Action Directe - Wolfgang Gullich (1991) - Alexander Adler (1995) - Iker Pou (2000) - Dave Graham (2001) - Christian Bindhammer (2003) - Richard Simpson (13/10/2005) - Dai Koyamada (15/10/2005) - Markus Bock (22/10/2005) - Kilian Fishuber (26/09/2006) - Adam Ondra (19/05/2008)
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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