“Ora conosco ogni appiglio e so a che gioco gioca, lì dove io appeso alla corda passavo e ripassavo la mano per capire come tenerlo, Manolo arriva completamente disteso, i piedi su due schifezze, ora è fottuto penso, non si esce da una situazione così, ma come un palloncino si modifica ed è su. Nel tratto finale, quello che porta il grado al 9, dove mi aveva detto di accoppiare per cambiare mano ed io a ridere pensando ad uno scherzo che non è, mi veniva di staccare l’occhio dall’obbiettivo e l’ho fatto, per vedere se era tutto vero... e lo era, e mi veniva di gridargli bravo e l’ho fatto, e lì ho capito perché Mago.
Una difficoltà assurda, un'altra dimensione nella quale Manolo è dentro da anni e che forse non abbiamo ancora capito.” (cit. Andrea GALLO)
Riguardo la “ripetizione” Malvaziya del 2002, il Mago scrive (01.01.2011):
“Quando sono ripassato da quelle parti, per una conferenza 15 anni dopo con Fabio Palma ed Erik Svab, non volevo rivedere quel posto, temevo di rovinare un ricordo. Tutto ormai in quei luoghi, stava cambiando. Ma ero curioso, molte erano le voci su quella linea… si era rotto qualcosa... impossibile… non è stata salita ecc ecc. Non credo che i miei amici abbiano insistito molto… e sotto a quell’onda grigia, mi sono rimesso a scalare. Ricordo la solita tendinite, una giornata piuttosto umida e le prese segnate dai vari tentativi di Perko... che, mi ricordo, simpaticamente e decisamente suggeriva l’8c.
Non c’era nessun appiglio rotto quel giorno e non mi sembrò così difficile come si diceva e, onestamente, nemmeno come ricordavo. Pensai piuttosto che le nuove generazioni non scalavano più su quelle cose e forse non intravedevano ancora bene quello che c’era fra un appiglio e l’altro, era solo questione di tempo.
Quando ho salito la prima volta Malvaziya la valutai 8b+, sembrava più difficile delle altre cose fatte ma andare oltre mi sembrava eccessivo, per tre semplici motivi. Il primo perché la via mi sembrava piuttosto corta. Poi perché cautamente, e con molto pudore, pensavo che l’8c non l’avrei mai fatto. In più il clima caldo che certamente non favorisce su vie così.
Sì, vent’anni fa su quei muri c’era molta cautela ad avanzare qualche quarto di grado e la conferma sono quelle classificazioni severe che in alcuni luoghi sono rimaste a fermare un momento che sembra scomparso. Non so cosa sia successo dall’ultima volta che l’ho salita, magari Perko potrebbe essere più preciso forse manca qualche appiglio importante… chiedetelo a lui…” (Cit. Maurizio ZANOLLA)
Ed in seguito precisa (03.01.2011):
“Sembra che ci sia stata qualche incomprensione nell’articolo su Malvaziya… Allora cercando di precisare quanto mi ricordo di quel giorno del 2002… (aiutato anche da Fabio che mi teneva la corda). Quel giorno sono stato spinto a scalare proprio dal fatto che si diceva che mancasse qualcosa. Credo che ci siano stati abbastanza testimoni per poter dire che in quel tratto non abbia trovato particolari difficoltà (come credo riportino Fabio Palma e Urban Golob nelle loro testimonianze) ma bensì nel tratto centrale a buchi dove avevo faticato molto anche la prima volta (e che ricordo Perko invece trovava piuttosto facile). Mi sembra anche di aver detto che se mancava qualcosa non comprometteva o non cambiava concretamente la difficoltà (anche perché c’erano diverse possibilità per passare in quel tratto). Ho salito immediatamente senza difficoltà quel tratto e quindi non mi ero accorto se si fosse rotto qualcosa, anche se la cosa poteva benissimo essere successa.” (Cit. Maurizio ZANOLLA)
Testimonianza di Urban Golob sulla “ripetizione” del Mago:
“Era il giorno dopo che era ritornato sulla sua Malvazija visto che si pensava che una piccola presa si fosse rotta. I testimoni mi hanno riferito che in quell'occasione Manolo non ha ripetuto una seconda volta tutta la via in libera, ma che comunque aveva salito il passo chiave senza grossi problemi, trovando tutte le prese al loro posto. Se mi ricordo bene, Manolo ha salito la via con un resting, senza tentarla prima...” (cit. Urban GOLOB)
Secondo me, a prescindere da tutto il resto, quanto scrive Andrea Gallo (oltre a quanto riportato da Ondra, dopo le sue “ragliate” su Eternit) può farci intuire qualcosa in più del Mago…
